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Centro Commerciale Maximo: ancora nessuna autorizzazione dal Comune

La data di apertura si avvicina, ma sulla struttura pendono ancora le decisioni del Campidoglio

LAURENTINA – Mancano pochi giorni alla data indicata per l’apertura del Centro Commerciale Maximo lungo via laurentina. Il 29 ottobre infatti la struttura dovrebbe aprire i battenti e con essa i molti negozi e megastore di catene internazionali presenti al suo interno. Al momento però l’inaugurazione (28 ottobre) resta in forse, vista l’assenza di autorizzazioni da parte del Campidoglio.

LE OPERE PUBBLICHE

Il problema riguarda l’assenza di alcune opere pubbliche connesse all’intervento privato che, al momento, non sono state ancora realizzate. Si tratta di una piazza (pronta solo in parte), di una passerella pedonale via Laurentina (stralciata probabilmente a seguito della progettazione del Corridoio della Mobilità) e della nuova sede del Municipio (al posto della quale starebbe sorgendo un parcheggio). La linea dei tecnici del Campidoglio sembra essere quella di non rilasciare le autorizzazioni necessarie all’apertura della struttura, così come richiesto da molta parte della politica romana, dal Municipio IX e dai cittadini del quartiere Laurentino, che si sentono presi in giro per non aver ottenuto nessuna opera pubblica da un intervento di questa portata.

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LA COMMISSIONE URBANISTICA

Il 21 ottobre in Campidoglio si è tornati a parlare di questa vicenda, in una lunga seduta della commissione Urbanistica, che ha analizzato il processo amministrativo della vicenda. “C’è oggi un edificio realizzato ed è un grave danno qualora non si aprisse e rimanesse chiuso per anno – ha commentato in commissione l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori – Un danno per l’amministrazione e la città, stiamo pensando a come intervenire perché non sia l’ennesima cattedrale nel deserto – e ancora – Che questo diventi un luogo abbandonato e di degrado non fa bene nemmeno al quartiere”. Oltre alle difficoltà sulle opere pubbliche, non sono mancati gli accenni ai posti di lavoro generati dal Centro Commerciale, in particolare è stato l’assessore capitolino al Commercio, Carlo Cafarotti, a sottolineare come la mancata apertura si traduca in una perdita: “Il punto più rilevante sono i posti di lavoro degli esercizi commerciali. Soprattutto in un contesto di emergenza dove in altri settori ne stiamo perdendo. Il centro commerciale è terminato – aggiunge Cafarotti – e questa situazione è possibile risolverla in un lasso di tempo breve. Rimettere in discussione la convenzione vuol dire che i lavoratori inizieranno a lavorare forse tra un anno”. Sempre in commissione è intervenuto anche il Presidente del Municipio IX, Dario D’Innocenti, che ha ribadito la contrarietà del parlamentino di via Silone all’apertura senza opere pubbliche: “Bisogna tornare all’essenza della questione, il Riano di Recupero Urbano nasce da necessità di recuperare un quartiere. Dobbiamo pretendere che ogni opera prevista dalla Convenzione sia realizzata prima dell’apertura. Sul territorio siamo pieni di opere incompiute, non vogliamo che questa sia l’ennesima”.

GLI INERVENTI DELLE OPPOSIZIONI

In commissione non sono mancati gli interventi delle opposizioni. Dal Pd il capogruppo Giulio Pelonzi ha chiesto di portare in aula al più presto (martedì al massimo) un atto che chieda la novazione della Convenzione (una sostanziale modifica Ndr): “L’obiettivo – aggiunge il consigliere Dem – è quello di tenere fermo il principio che il centro commerciale non può aprire senza agibilità o collaudo tecnico amministrativo”. Per la consigliera Grancio del gruppo misto la discussione avrebbe perso di vista il nodo centrale della vicenda: “I posti di lavoro non possono essere il motivo di stravolgimento delle norme – spiega – Credo che l’interesse pubblico sia quello di far rispettare la realizzazione delle opere pubbliche che sono alla base di questi interventi”. Quest’ultimo resta un punto fermo anche nel pensiero del consigliere Andrea De Priamo di Fdi: “Sono sconcertato dall’intervento dell’assessore Cafarotti – afferma – siamo sensibili alla situazione occupazionale, ma non dobbiamo dimenticare quali sono gli strumenti urbanistici che abbiamo. Sui tempi siamo d’accordo, devono essere brevi, ma non può venire meno la finalità pubblica di questo intervento. Voglio sapere come si intende garantire le opere pubbliche e con quali tempistiche”.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

La volontà dei consiglieri e dell’Amministrazione capitolina sembra quindi quella di trovare una quadra tra il rispetto della Convenzione (con la realizzazione delle opere pubbliche eventualmente da rimodulare) e la salvaguardia dei nuovi posti di lavoro. Una data fondamentale in questa vicenda sarà il 28 ottobre. In quella giornata infatti si dovrebbe inaugurare il Centro Commerciale, ma allo sesso tempo è stata convocata una nuova seduta della Commissione Urbanistica e si aspetta il pronunciamento del Tar del Lazio in merito ad un ricorso dei privati (la Parsec 6 Srl) contro il Comune di Roma.

Leonardo Mancini