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Metro a Spinaceto? La speranza è nel Recovery Plan

Il Municipio IX vota positivamente la proposta per collegare il quadrante alla rete metropolitana

Presentazione metro D

Tratto da Urlo n.189 aprile 2021

MUNICIPIO IX – La metro fino a Spinaceto? Per il momento è solo un’idea, ma con i fondi del Recovery potrebbe diventare realtà. Che sia realizzata con una diramazione della Metro B dalla stazione di EUR Magliana, o che sia inserita come diramazione della futura Metro D (per la quale è previsto un capolinea provvisorio a piazzale dell’Agricoltura, per poi proseguire, secondo Prg, fino a Grotta Perfetta), la proposta, inizialmente avanzata dal Pd del Municipio IX, è stata votata positivamente. Dopo lo stop al Corridoio della Mobilità EUR Tor de’ Cenci, l’intero quadrante risulta sguarnito di progettualità sul trasporto pubblico. Così ora si guarda all’Europa e ai fondi del Recovery Plan per ottenere questa necessaria ricucitura. “Sicuramente il PUMS può essere ancora perfezionato e la proposta di diramazione della linea D da Agricoltura a Spinaceto va in questa direzione”, ha commentato Carlo Andrea Tortorelli, del Blog Odissea Quotidiana, che ha curato la proposta di prolungamento allegata al testo votato in Consiglio.

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L’OCCASIONE DEL RECOVERY PLAN

Il percorso per arrivare alla votazione è partito con una mozione presentata in commissione Mobilità dal Pd, poi trasformata in Risoluzione grazie ad un lavoro condiviso con tutte le forze politiche. “Abbiamo così posto un punto fermo fondamentale – spiega il consigliere del Pd Alessandro Lepidini – senza di esso il Municipio IX non sarebbe stato titolato a nessuna negoziazione sul Recovery Plan, né oggi né in futuro. L’Europa punta alla neutralità climatica e in questo scenario la metro a Spinaceto è obiettivo strategico e irrinunciabile”. Una prima richiesta in tal senso era arrivata già nel 2020, quando dopo lo stralcio del Corridoio della Mobilità Eur-Tor de’ Cenci, i consiglieri chiesero che il Comune disponesse una progettazione per collegare queste zone alla metro. Purtroppo questa progettualità non è stata realizzata, così “abbiamo deciso di fare un passo avanti per non perdere l’occasione del Recovery Plan”, seguita Lepidini. L’idea è quella di sfruttare la possibilità aperta dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) del 12 gennaio scorso, dell’allora Governo Conte. Nel testo infatti era prevista una manifestazione di interesse per progetti legati al trasporto pubblico, per un totale di 4 miliardi 600 milioni. Nella Risoluzione votata in Municipio IX si fa esplicito riferimento a questa procedura, così come alla richiesta nei confronti della Sindaca Raggi di presentare al Premier Draghi questa proposta, così che si possa includerla all’interno dell’eventuale nuovo piano.

PROLUNGAMENTO METRO B

All’interno del testo è stata poi inserita anche un’altra ipotesi progettuale che negli anni spesso è stata attenzionata nei dibattiti sul trasporto pubblico in Municipio IX: il prolungamento della Linea B della metro da Laurentina in direzione di via Vigna Murata e Cecchignola. Una possibilità salutata con favore anche dagli esponenti locali di Fdi Maurizio Cuoci, Massimiliano De Juliis, Simone Sordini e Riccardo Graceffa: “Proprio in questo quadrante – ricordano – si concentreranno nuove cubature ed è proprio su questa tratta che rivendichiamo come gruppo il nostro intervento decisivo. Auspichiamo che Roma venga finalmente riconosciuta come vera Capitale e riceva i fondi adeguati anche per le periferie“.

I LIMITI DEL RECOVERY

Purtroppo la speranza di vedere una metro fino a Spinaceto finanziata con i fondi del Recovery potrebbe essere vana. Infatti è stata la stessa Sindaca Raggi, durante una diretta su Facebook, ad attenuare le aspettative. Il Campidoglio ha inserito tra le richieste inviate al Governo per il Recovery circa 11 miliardi per la mobilità sostenibile, utili, tra le altre cose, ai prolungamenti delle metropolitane A, B e C, e alla realizzazione della Linea D. Purtroppo però, a quanto riferito dalla prima cittadina, la tempistica del Recovery prevede che le opere vengano concluse entro il 2027 e che siano già progettate. Questo potrebbe vanificare parzialmente la richiesta del Campidoglio e far virare la ricerca di fondi verso altre strade, rendendo a maggior ragione impossibile inserire nel piano quanto richiesto dal Municipio IX. Di diverso avviso il consigliere Lepidini: “Serve un’accelerazione per portare queste infrastrutture nel PUMS di Roma Capitale attribuendo alle relative progettazioni priorità assoluta affinché siano pronte nel più breve tempo possibile – e ancora – È doveroso insistere perché i progetti siano sviluppati e inseriti nel Recovery perché programmazioni di questa portata potrebbero anche aprirsi a un’inaspettata flessibilità o segnare l’avvio di innovative riforme di accompagnamento anche in termini di semplificazioni procedurali”.

Leonardo Mancini