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Metro C: deceduto operaio vittima di un incidente

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Non ce l’ha fatta l’operaio di 26 anni che ieri è stato vittima di un incidente sul lavoro nel cantiere della Metro C in Via Casilina. Assunto soli dieci giorni fa, intorno alle 20.00 di ieri sera è precipitato in un pozzo d’areazione. Questa mattina sono stati i medici del Policlinico Umberto I a dare la notizia della morte cerebrale del ragazzo.

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I 120 lavoratori del cantiere dall’inizio del turno, questa mattina alle 7.30, si sono riuniti in assemblea. Quando è arrivata la notizia della morte del loro collega hanno chiesto il blocco di tutte le attività lavorative sulla linea C per esprimere la massima solidarietà alla famiglia del giovane operaio. Al cordoglio si è unito anche l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Antonello Aurigemma: “C’è tanta tristezza per quanto accaduto a Luigi Termano”, è questo il nome del giovane napoletano vittima dell’incidente, “Il pensiero corre innanzitutto ai familiari del ragazzo: intorno a loro si stringe in un sentito abbraccio tutta l’Amministrazione Capitolina. Le cause di questa tragedia devono essere chiarite al più presto: aspettiamo fiduciosi gli esiti dell’operato della magistratura”. Anche il SIndaco Gianni Alemanno si unisce al cordoglio e dichiara: “Abbiamo concordato con Roma Metropolitane di interrompere le attività di cantiere nella giornata di domani in segno di lutto per quanto accaduto“. Intanto Francesco Sannino, segretario generale Feneal Uil Roma, in una nota annuncia iniziative forti: “Fin da domani mattina, certi”, conclude Sannino, “che anche le altre federazioni sindacali di categoria ci saranno al fianco. Presidieremo il cantiere già dalle 7.00”. Il PD romano attraverso un comunicato del Segretario Marco Miccoli, esprime la solidarietà alla famiglia del giovane operaio, sottolineando che: “Purtroppo siamo in una situazione di allarme, visto il ripetersi di questi drammatici eventi luttuosi e le continue denunce di sindacati e mezzi d’informazione sullo scarso rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro”, continua il Segretario Miccoli, “chiediamo con forza a Roma Metropolitane, di fare o eventualmente aumentare le verifiche che sono alla base della salvaguardia dei lavoratori”. Più decisa è invece la posizione di Gemma Azuni, Consigliere Comunale di Roma Capitale (SeL): “Le morti sui luoghi di lavoro non sono incidenti. Dipendono dall’avidità di chi rifiuta di rispettare le norme sulla sicurezza, e dal disprezzo per la vita degli operai”, conclude Gemma Azuni, “il Sindaco disponga immediatamente gli accertamenti che gli competono e non permetta omissioni od opacità che, in questo caso sarebbero ancor più inammissibili ed insopportabili”.


Leonardo Mancini