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Napolitano: “Le celebrazioni del 2 giugno si faranno”

Le celebrazioni del 2 giugno si faranno. È questo quanto decretato dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in risposta alle richieste di annullamento della cerimonia partite da Twitter e che in un attimo sono state condivise da tutto il popolo della rete e non. Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si era detto favorevole alla cancellazione della parata in un messaggio inviato agli utenti del social network.

Di fronte alla richiesta di dirottare tutti i fondi destinati alle celebrazioni per la nascita della Repubblica alle popolazioni terremotate, il Presidente ha ribadito l’importanza storica e simbolica di una ricorrenza come quella del 2 giugno e si è così espresso in merito alla richiesta di annullamento della parata militare che ogni anno sfila lungo Via dei Fori Imperiali: “Le celebrazioni del 2 giugno si faranno”.

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“Credo – ha proseguito Napolitano – che la Repubblica non possa rinunciare a celebrare l’anniversario della sua nascita e anche in questo momento doloroso la Repubblica, lo Stato, le Istituzioni devono dare prova di fermezza e serenità. Non possiamo piangerci addosso, come istituzioni abbiano il dovere di dare il messaggio di fiducia e ci sono tutte le ragioni per poterlo dare”.

Il Presidente ha poi annullato la visita al polo tecnologico di Pordenone dove si trovava per tornare nella capitale dove incontrerà i presidenti delle camere per fare il punto sulla situazione in seguito al sisma e per discutere delle celebrazioni del 2 giugno.
“Sono fiducioso che riusciremo a superare anche questa nuova grave emergenza ma non c’è dubbio che bisogna cambiare completamente le politiche pubbliche, perché – ha proseguito il Presidente della Repubblica – dal lato della prevenzione sono state gravemente inadeguate, e poi quando arriva il conto ci si accorge che è ben più salato di quello che sarebbe stato con politiche della prevenzione ben più efficaci”. “Mi auguro- ha concluso Napolitano – che l’attenzione si concentri sul da farsi per le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto e non su sterili polemiche su come deve svolgersi il 2 giugno”.

Differente l’opinione manifestata dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che aveva espresso parere positivo alla richiesta della cancellazione della parata: “Ho visto le immagini scioccanti del terremoto. Spero che la parata del 2 giugno sia annullata per destinare quei soldi ai terremotati. La parata militare non è uno sfoggio di potenza ma il ricordo delle persone cadute e che oggi si sacrificano per le missioni militari di pace. Solo il presidente della Repubblica può decidere in merito”.

 

Anna Paola Tortora