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Olimpiadi Roma2024: salta la candidatura e Berdini rilancia con il ‘patto per la Capitale’

paolo berdini repertorio

Per Berdini le Olimpiadi potevano essere un’occasione, ma il progetto era ‘devastante’ e non c’è stato il tempo di rivederlo

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POCO TEMPO PER UN NUOVO PROGETTO – Il 30 agosto scorso l’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, nella trasmissione Agorà Estate sottolineava l’opportunità della candidatura olimpica se questa avesse comportato un miglioramento sensibile per la città di Roma: “Se le Olimpiadi servono per fare le quattro linee che inventeremo con Linda Meleo (assessore città in movimento ndr) o la messa in sicurezza degli impianti sportivi che stanno andando a pezzi a Roma dico di si”. Una posizione assolutamente condivisibile che sottolinea, senza citarla, la necessità di rivedere radicalmente il progetto olimpico per la Capitale. Un processo che, come afferma Berdini in un’intervista al Manifesto, non è stato possibile portare avanti: “Raggi ha perfettamente ragione perché il progetto che era stato approvato durante il mandato del sindaco Marino era devastante sotto il profilo urbanistico, e dunque avrebbe alimentato ulteriormente la grave crisi del sistema urbano romano – seguita l’Assessore – C’era la possibilità di accettare un nuovo progetto per il futuro della città”, purtroppo “è evidentemente mancato il tempo per una rigorosa interlocuzione con il Cio e con lo staff tecnico che ha redatto il piano di Marino per le Olimpiadi”.

OCCASIONE PERSA – La possibilità di rivedere il progetto per intervenire su alcuni nodi essenziali delle infrastrutture cittadine, sarebbe stata la strada indicata da Berdini: “A mio giudizio questa poteva essere un’occasione – ha dichiarato L’assessore a ‘Radio Anch’io’ nella giornata di ieri – Siccome siamo arrivati alla consunzione del modello dissipativo, che ha portato tutte le città al fallimento, bisogna cominciare a fare entrare nella testa del Paese che anche le occasioni della straordinarietà possono essere utilizzate per il governo ordinario delle cose, l’ordinarietà”. In poche parole Berdini sposa l’idea del Comitato Promotore secondo il quale sarebbero finiti i tempi delle Olimpiadi sensazionali e delle opere gargantuesche, per affidarsi invece a canoni di economicità e sostenibilità. “Faccio un esempio – ha proseguito poi Berdini – Napoli esce dal lungo tunnel del terremoto disegnando una rete di metropolitane imponente: oggi si va con 20 minuti dal centro a Scampia. Quello è l’atteggiamento culturalmente giusto. Io utilizzo tutte le occasioni, in quel caso dolorose come il terremoto, per governare l’ordinarietà, visto che altrimenti le nostre città vanno a fondo”.

IL PATTO PER LA CAPITALE – Ma intanto con la candidatura olimpica che sfuma nella decisione della Raggi, l’Urbanistica capitolina si riorganizza e punta comunque ad attrarre gli investimenti dello Stato. È sempre Berdini a rivolgersi al Premier Renzi proponendo un ‘patto per la Capitale’: “Se non ci sarà la candidatura alle Olimpiadi 2024, Roma si candiderà al ‘patto per la Capitale’ da sottoscrivere con Palazzo Chigi, visto che il primo ministro ha sottoscritto con Beppe Sala il ‘patto per Milano’ stanziando 1,5 miliardi di euro. Se pensiamo al rapporto con la popolazione, Roma ha dunque un credito di 4,5 miliardi”.

PROGETTI IN CAMPO – Gli eventuali fondi che potrebbero arrivare da Palazzo Chigi dovrebbero essere necessariamente riversati sulle criticità più impellenti della città. “Nel giro di pochissimo tempo, due mesi, l’amministrazione renderà pubblico un progetto complessivo di opere per il trasporto pubblico non inquinante e per la riqualificazione degli impianti sportivi delle periferie – prosegue Berdini nell’intervista del Manifesto – Su quel progetto chiederemo allo Stato gli indispensabili finanziamenti per non far affondare Roma nel degrado. Questa è l’impostazione che guarda al futuro”.

LeMa