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Per il Treno Verde di Legambiente è viale Europa la strada più inquinata di Roma

Sul podio anche anche la Circonvallazione Ostiense e Viale Marconi

ROMA – La situazione dell’aria nella Capitale non è di certo delle migliori. A sancirlo sono i dati riportati dal Treno verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato (giunta alla 31esima edizione) che in questi giorni ha fatto tappa a Roma.

LE STRADE – Tra i luoghi messi sotto osservazione dall’associazione ambientalista è viale Europa, la via dello shopping del quartiere EUR, a fare da regina tra le strade maggiormente inquinate. Seguono a livelli comunque preoccupanti la Circonvallazione Ostiense, Viale Marconi e via di Portonoccio. Gli alti punti monitorati sono stati: Viale Libia, Viale regina Elena, Piazza Fiume e Largo Fochetti. Nella regione Lazio invece la maglia nera per superamento del livello massimo di Pm10 spetta a Frosinone, seguito da Ceccano, Ferentino, Cassino e Colleferro.

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LA CURA DEL FERRO – “A Roma si respira aria inquinata per la salute nelle ore di punta del traffico – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – quando si registrano picchi elevatissimi di concentrazione dello smog. La causa è chiaramente determinata dell’enorme numero di auto circolanti e quindi anche dalla scarsità del servizio pubblico di trasporti: sono irrisori i blocchi del traffico previsti dall’amministrazione, fermando vetture euro3 di venti anni fa che sono ovviamente sempre di meno e ancora a niente servono gli annunci su un futuro senza diesel, vista la concentrazione altissima di ozono nei mesi estivi in tutta la città”. Così per Scacchi l’unica misura utile è l’investimento sul trasporto pubblico: “L’insostenibile immobilità romana deve essere affrontata con una vera cura del ferro con tutte le opere infrastrutturali necessarie: chiusura dell’anello ferroviario, raddoppi dei binari regionali, prolungamenti di tutte le metro, nuove tramvie; e insieme bisogna poi liberare Roma dalle auto, a partire dal Colosseo e dal tridente, con pedonalizzazioni, ciclabili, preferenziali, in tutti i quartieri per tornare a respirare aria pulita nella capitale”.

I DATI TRA 2019 E 2019 – “L’inquinamento atmosferico continua ad essere un’emergenza costante nel nostro Paese, causando ogni anno oltre 60mila morti premature e costi sanitari esorbitanti per le casse dello stato – sottolinea Andrea Minutolo, Coordinatore dell’ufficio scientifico nazionale di Legambiente – Già il 2018 è stato un anno da codice rosso, segnato anche dal deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea. E non va meglio in questo inizio d’anno segnato da continue emergenze smog in tutta Italia. Nonostante ciò questo il problema viene ancora affrontato in maniera disomogenea e poco efficace”. Nel 2018 in ben 26 capoluoghi di provincia è stato superato il limite dei 35 giorni previsto per le polveri sottili, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata per circa due mesi nell’anno. Ora, in poco più di 40 giorni dall’inizio del nuovo anno, già 22 città hanno utilizzato la metà dei 35 giorni oltre i limiti previsti dalla normativa vigente.

LeMa