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Polizia locale: il Comandante presenta il riordino ai sindacati

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Via i 19 Gruppi, proposte 6 macro-aree e 180 micro-aree con una sola sala operativa

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IL PIANO SULLA POLIZIA LOCALE – Il Comandante della Polizia Locale, Raffaele Clemente, ha presentato ieri ai sindacati di polizia le sue ‘Ipotesi per una nuova polizia locale di Roma capitale’. Un documento di cinque pagine, aperto a modifiche e miglioramenti, che al momento è al vaglio dei sindacalisti. Tra le proposte contenute nel testo c’è il passaggio dai 19 gruppi territoriali, legati alla vecchia scansione territoriale dei Municipi pre-riforma, a sei macro-zone, suddivise a loro volta in 180 micro-aree. Inoltre si parla di una sola sala operativa centralizzata, quella di via della Consolazione, e dell’utilizzo massivo del sito internet del Corpo, che dovrebbe diventare il punto di incontro privilegiato tra i cittadini e la polizia locale.

LE SEI MACRO-AREE – Nell’ipotesi del Comandante Clemente non si parlerebbe specificatamente dell’organico (circa 6400 agenti), ma si struttura in modo schematico la geografia del Corpo, non legandola alla dimensione territoriale delle municipalità. Sono sei le macro-zone pensate dal Comandante: la prima comprenderebbe i Municipi I e II, la seconda raggruppa San Lorenzo, Tiburtina, Torpignattara-Pigneto, la terza comprende il territorio che va da Torre Spaccata all’Ostiense-Garbatella, la quarta, la più ampia, dall’Eur a Ponte Galeria, la quinta comprenderebbe i Municipi XII e XIII e l’ultima, la sesta, va da Medaglie d’Oro a La Storta.

IL NO DEI SINDACATI – Dai sindacati, a quanto riporta Repubblica, la risposta al piano di Clemente sembra essere stata negativa: “È una pura follia – ha dichiarato Francesco Croce, sindacalista della Uil Fp – perché non fotografa i municipi e non tiene conto dello Statuto del Campidoglio che prevede un rapporto diretto tra minisindaci e comandanti di gruppo – Rapporto solo dal punto di vista quantitativo e non di rapporto diretto – Tra quattro mesi, secondo le nostre previsioni, l’organico complessivo scenderà sotto le seimila unità e non sono previste nuove assunzioni per il 2015, così Clemente applica la logica della coperta corta. E poi dove troviamo sei sedi con mille posti l’una?”.

LA PERCEZIONE DI SICUREZZA – Qualche settimana fa pubblicavamo un articolo dal titolo ‘Percepire la sicurezza, come cambia la città’, che analizzava le segnalazioni dei nostri lettori e le notizie di cronaca riguardanti piccoli reati che negli ultimi mesi si stanno moltiplicando. In particolare parlavamo della situazione in Municipio VIII, dove i cittadini e le varie forze politiche riscontravano un ritorno ai ‘crimini degli anni ottanta’: con furti di gomme, scippi, incendi, piccole rapine ed il ritrovamento di siringhe. Tra gli elementi proposti per analizzare la percezione che i cittadini hanno della sicurezza, ed il progressivo peggioramento della stessa, parlavamo della crisi economica come elemento importante, ma non unico, alla base dell’incremento di questi piccoli reati. L’analisi non si fermava a questo, ma anzi puntavamo a comprendere quali fossero le possibilità, per chi il territorio l’amministra, di incidere fattivamente sulla percezione della sicurezza dei cittadini. Ci chiedevamo come si potessero contrastare i fenomeni che modificano la percezione dei cittadini? Come, con l’ormai cronica mancanza di personale, si possa organizzare l’intervento in municipi grandi come delle medie città italiane? Una risposta in quell’occasione l’ha offerta Andrea Catarci, Presidente del Municipio VIII: “I rapporti con le forze di polizia sono difficili perché non strutturati formalmente – interveniva Catarci – I Municipi dovrebbero avere un rapporto più stretto con la Polizia Locale. Purtroppo questo è lasciato alle caratteristiche dei vari comandanti, ci sono quelli collaborativi e quelli che vanno dritti per la loro strada. Il rapporto non può essere lasciato al caso”. Tanto più se si pensa al nuovo piano delle turnazioni per gli uomini della municipale: “Così sarà solo il Municipio ad assicurare la continuità sul territorio – concludeva Catarci – Serve rivedere il regolamento, o una convenzione che formalizzi la collaborazione”.

LA REAZIONE DEL MUNICIPIO VIII – Adesso lo stesso Presidente Catarci, dopo l’annuncio del nuovo piano del Comandante Clemente parla di ‘passo indietro di vent’anni’, soprattutto sul piano del decentramento: “Ai mass media il Comandante Raffaele Clemente annuncia la riforma dell’organizzazione della Polizia Locale di Roma Capitale. Mentre la Giunta capitolina procede nella direzione del Decentramento Amministrativo c’è, come al solito, chi va nella direzione. Si vuole procedere con la creazione di sei macro aree al posto dei 19 Gruppi attuali, spostando la gestione dal territorio al Campidoglio – seguita – Un chiaro tentativo di centralizzare ancora di più un pezzo fondamentale del funzionamento dell’Amministrazione, già troppo gestito dal Campidoglio in palese contrasto con l’idea di legare maggiormente l’attività dei Gruppi territoriali ai Municipi. Infine, ci si aspetta che il Comandante Clemente, dopo aver incassato il no delle organizzazioni sindacali, apra un reale confronto con i Municipi e tenti di non relegarli in quel ruolo di spettatori passivi che mal si addice”.

Leonardo Mancini