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Riapertura aree gioco nei parchi: arriva l’attesa ordinanza firmata Raggi

Sembrano superati gli impedimenti alla riapertura. Al via sanificazione, controlli e cartelli per segnalare i giusti comportamenti agli utenti

ROMA – Dopo l’ordinanza del 18 maggio scorso, che disponeva la riapertura dei parchi, ma non quella delle aree per i bimbi, sembrava molto lontana l’ipotesi di riportare in funzione quegli spazi, particolarmente importanti per lo svago dei bambini in città. E  invece oggi, a sorpresa – o quasi, perché nei giorni scorsi in realtà  si vociferava di qualche movimento in essere –  la sindaca Raggi ha firmato l’ordinanza che prevede la riapertura immediata delle aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici. Ovviamente con delle garanzie: manutenzione e controlli ciclici degli spazi e dello stato delle attrezzature, pulizia sistematica delle superfici più toccate dai piccoli e presenza di cartelli informativi all’ingresso delle aree verdi e delle aree gioco con le informazioni relative ai corretti comportamenti da mantenere.

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LA SITUAZIONE DELLE AREE GIOCO POST COVID

Con l’ordinanza del 18 maggio scorso il Campidoglio ammetteva l’impossibilità di adeguarsi al piano previsto dalla normativa, perché “in considerazione delle numerose aree ludiche presenti sul territorio comunale non può essere attuato nell’immediato”. La stessa Sindaca, a ridosso di quella decisione spiegava: “Sono tantissimi i romani che stanno tornando a frequentare le piazze e le aree verdi della città – aveva spiegato la sindaca Virginia Raggi – Ma bisogna rispettare le distanze di sicurezza, evitare occasioni di assembramento e garantire l’igienizzazione di strutture e superfici che possano essere veicolo di contagio. Per tutte queste ragioni, a tutela della salute dei nostri bambini, le aree ludiche rimarranno chiuse finché non avremo la garanzia che i nostri bambini possano usare i giochi in sicurezza”.

IL DISSENSO DELLE FAMIGLIE

La decisione di tenere chiuse fino ad oggi le aree gioco era stata mal digerita dalle famiglie con i bambini a casa da mesi, senza scuole aperte né centri estivi attivi – ripartiti infatti solo ieri. Un malcontento che ha generato anche episodi di transenne e nastri tolti attorno alle attrezzature e giochi: una vera e propria ‘autogestione’ di quelle aree da parte delle persone. Gesti difficili da condannare tuttavia, data la situazione oggettivamente difficile sotto tanti punti di vista.

IL CAMBIO DI PASSO DEL CAMPIDOGLIO

Se meno di un mese fa sembrava molto difficile che il Campidoglio riuscisse in breve tempo a prevedere un piano che permettesse a tutti i municipi di poter ottemperare agli obblighi previsti per le riaperture delle aree gioco, oggi quelle difficoltà sembrano superate. Sarà stato il malcontento delle famiglie, accompagnato dalle numerose richieste di ripristino delle aree gioco da parte delle opposizioni municipali ad accelerare i tempi per il superamento di questa impasse? Probabile. Sta di fatto che tra le reazioni alla riapertura non mancano posizioni scettiche, in particolar modo tra chi solleva dubbi su come sia stato possibile espletare le procedure di sanificazione e manutenzione in questi pochi giorni e su come si siano superati tutti i problemi anche in termini di scarsità delle risorse. Vedremo le evoluzioni, intanto la buona notizia per le famiglie c’è: i bambini potranno tornare a  vivere gli spazi a loro dedicati, ovviamente con il rispetto delle norme e la prudenza acquisiti in questi mesi.

Marta Dolfi