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Rifiuti: botta e risposta tra Ama e Regione sull’invio dei rifiuti fuori dalla Capitale

Per Ama c’è stato un incremento dei rifiuti pari al 10% rispetto allo stesso periodo del 2017

EMERGENZA RIFIUTI – Sono circa 10mila le tonnellate di rifiuti che l’Ama afferma di aver raccolto nella Capitale nei primi tre giorni di questa settimana. Gli interventi di pulizia e spazzamento sono stati mirati ad oltre 40mila postazioni di cassonetti, vicino alle quali nei giorni scorsi si erano formati i cumuli di sacchetti. Gli operatori hanno operato inoltre su circa 12mila punti nevralgici come scuole, ospedali e luoghi d’aggregazione. Tra i motivi dell’emergenza, in una nota diffusa dall’azienda, ci sarebbe l’incremento dei rifiuti prodotti da residenti, lavoratori pendolari e turisti, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per la prima decade di maggio infatti sarebbero state prodotte circa 2.600 tonnellate in più di rifiuti, con un incremento rispetto al 2017 del 10%.

IL SISTEMA RIFIUTI – “Gli impianti di trattamento – fanno sapere dall’Ama – continuano a lavorare a pieno ritmo per assicurare la massima fluidità negli scarichi e garantire la regolare reimmissione dei mezzi sul territorio per i servizi di raccolta nei turni quotidiani programmati”. Inoltre “la linea del termovalorizzatore di San Vittore, che è stata in manutenzione nei giorni scorsi, è tornata già da ieri sera in funzione. L’azienda è pronta anche ad attivare in via temporanea, qualora la maggior produzione di rifiuti persistesse, il piccolo trito-vagliatore di proprietà, utilizzabile, come noto, in caso di necessità”.

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L’ACCUSA ALLA REGIONE LAZIO – Non è mancata la stoccata alla Regione Lazio, in merito alle possibilità per l’azienda di inviare i rifiuti romani verso altri impianti di trattamento. “Preso atto del perdurare della produzione eccezionale dei rifiuti e constatato che, nonostante i ripetuti appelli, la Regione non è ancora riuscita a rendere effettivamente fruibili le potenzialità impiantistiche già esistenti sul territorio regionale, ha chiesto alla Regione Lazio di attivare un accordo temporaneo con la Regione Puglia per il trattamento delle eccedenze di produzione”.

LA REPLICA DALLA REGIONE – Durissima la replica da parte della Pisana, che in una nota parla di ‘inefficienza’ della società che punta a scaricare le proprie responsabilità. “L’Ama cerca di nascondere le sue inefficienze organizzative cercando di scaricare la propria responsabilità sulle istituzioni: un atteggiamento inaccettabile – si legge nella nota diramata dalla Regione Lazio – Dopo aver sbagliato la pianificazione del servizio di gestione dei rifiuti di Roma, ormai sono mesi che non riesce a gestire neanche l’ordinario, mentre i suoi impianti lavorano al di sotto delle potenzialità”. Sul fronte del sistema rifiuti la Regione fa sapere di essersi già attivata in collaborazione con il Campidoglio per cercare soluzioni di breve e lungo periodo: “Pochi giorni fa è stato prorogato fino al 31 dicembre l’accordo con la Regione Abruzzo per oltre 39.000 tonnellate di rifiuti Ama e ieri è stata chiesta alla Regione Puglia, nell’ambito dell’Accordo fra le due regioni, la disponibilità ad accogliere altri rifiuti indifferenziati della città di Roma – seguita la nota –  Le istituzioni stanno facendo la loro parte, sarebbe opportuno che anche i vertici dell’azienda capitolina facessero il proprio lavoro”.

LeMa