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Rifiuti: crisi sventata fino a dicembre

I rifiuti saranno spostati in 5 regioni, ma con il prossimo Natale, senza interventi strutturali, la crisi si ripresenterà inesorabile

ROMA – La crisi dei rifiuti nel Lazio è stata allontanata, perlomeno fino al mese di dicembre. Il 14 giugno è infatti arrivata la prima soluzione decisa negli incontri facilitati dal Ministero. Si tratta di un procedimento, scaturito da una riunione tecnica con l’Ama, per coprire il fabbisogno di smaltimento dei rifiuti della Capitale da luglio fino a dicembre prossimo.

LA SOLUZIONE FINO A DICEMBRE

La società E. Giovi, che lavora circa 1.200 tonnellate di rifiuti al giorno, che ha individuato operatori in altre 5 regioni in cui smaltire i rifiuti trattati. Quindi quanto trattato nei TMB di Malagrotta potranno essere trasferiti in impianti in Abruzzo, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia. In totale si parla di 36mila tonnellate da luglio a dicembre 2021. Dalla Regione Lazio hanno poi spiegato che “Per il trattamento e lo smaltimento, invece, la Regione Lazio ha già sottoscritto intese con l’Abruzzo per 70.000 tonnellate e con la Toscana per 13.500 tonnellate, mentre si sta attivando anche un altro accordo con la Campania per 20.000 tonnellate di rifiuti di Roma, sempre nel periodo luglio-dicembre 2021”, si legge in una nota diramata dalla Pisana. “Queste misure – aggiunge l’assessore Valeriani – consentiranno di mettere in sicurezza la città di Roma per i prossimi sei mesi, mentre solo per le prossime due settimane sarà necessario intervenire con una nuova ordinanza, che permetta di conferire i rifiuti trattati da E. Giovi nella discarica di Viterbo solo per 15 giorni, in attesa che vengano perfezionati i contratti“.

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LA REPLICA DEL COMUNE

Dal Campidoglio è l’assessora ai Rifiuti, Katia Ziantoni a sottolineare come le soluzioni indicate in questi ultimi giorni fossero già state presentate dall’amministrazione capitolina: “Siamo lieti che la Regione Lazio abbia accolto le soluzioni proposte da Roma Capitale per la gestione della crisi dei rifiuti a livello regionale – e ancora – Settimane fa abbiamo proposto di smaltire temporaneamente i rifiuti nella discarica di Viterbo, per poi attivare il conferimento fuori regione. Ma questa soluzione ‘ponte’ era stata inizialmente rifiutata dalla Regione Lazio nell’ambito dei tavoli convocati presso il Ministero della Transizione Ecologica. Finalmente il dialogo tra istituzioni e realtà industriali ha portato a una fruttuosa collaborazione, nell’interesse esclusivo dei cittadini, e recepiamo favorevolmente l’impegno a garantire lo smaltimento fuori regione fino al 31 dicembre“.

L’INDICAZIONE DI UNA DISCARICA

Anche dopo questa soluzione arriva però il monito della Regione nei confronti del Camune e della Città Metropolitana, con il richiamo alla responsabilità (almeno secondo la Pisana) di indicare due nuovi siti di smaltimento dei rifiuti: “devono indicare un sito dove realizzare una discarica di servizio per il Comune capitolino e un’altra per gli altri 120 comuni del territorio provinciale – seguita Valeriani – Continuiamo a credere, infatti, che questo tempo vada assolutamente utilizzato per dotare Roma di tutti gli impianti necessari a renderla autosufficiente nella gestione dell’intero ciclo dei rifiuti.  Anche perché queste soluzioni richiedono dei rilevanti costi aggiuntivi, che verranno sostenuti interamente da Ama, vale a dire che saranno a carico dei cittadini romani attraverso il pagamento della Tari“.

VERSO L’AUMENTO DELLA TARI

Intanto in queste ore, proprio sul tema della TARI e di un possibile aumento per i cittadini romani, è il CODACONS a prendere posizione. “Annunciamo fin da ora un ricorso al Tar contro qualsiasi rincaro della tariffa rifiuti che dovesse essere deciso dall’amministrazione, un atto che sarebbe palesemente illegittimo e rappresenterebbe una beffa per i cittadini – spiega il presidente Carlo Rienzi – A fronte della mancata raccolta della spazzatura e delle inefficienze di Ama e Comune, infatti, gli utenti subirebbero un aggravio di costi per un servizio che viene reso in modo del tutto inadeguato e con peggioramenti continui, come dimostra la situazione attuale”.

LeMa