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Rifiuti: dissequestrata la Discarica di Albano

I primi cittadini si sono detti preoccupati per il ritorno in funzione dell’impianto e per la prospettiva del termovalorizzatore a Santa Palomba

ALBANO – È arrivato nella giornata di ieri il dissequestro della discarica di Roncigliano nel Comune di Albano Laziale. Il provvedimento è stato comunicato dalla Procura di Velletri in risposta all’istanza presentata ai giudici dalla società Ecoambiente che ha in gestione l’impianto.

LA RIAPERTURA E IL SEQUESTRO

L’ordinanza per sbloccare l’area e tornare a conferire rifiuti nell’impianto era stata firmata nel luglio 2021 dall’ex sindaca Virginia Raggi. In quel frangente l’autorizzazione per la discarica era di massimo 1.100 tonnellate al giorno di indifferenziata per sei mesi, arrivate poi a 450 tonnellate al giorno prima del sequestro. Il sequestro era arrivato l’11 marzo scorso per la mancanza delle garanzie economiche di gestione post mortem dell’impianto, tutte quelle operazioni necessarie a stabilizzare e a rinaturalirizzare l’area della discarica una volta riempiti gli invasi.

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IL DISSEQUESTRO

La società per ottenere il dissequestro ha provveduto al deposito delle garanzie finanziarie previste per un periodo di trent’anni dal termine della gestione corrente della discarica di Roncigliano. Tali garanzie sono state depositate attraverso un deposito bancario, a disposizione della Regione.

LE CRITICHE DEI SINDACI

La ripresa delle attività all’interno della discarica di Roncigliano è stata criticata fortemente dal Sindaco di Albano e da quelli dei comuni limitrofi. I primi cittadini si sono detti fortemente preoccupati per il ritorno in funzione dell’impianto e per i problemi ambientali che potrebbe rappresentare. Inoltre sull’area (seppur formalmente sia all’interno del Comune di Roma) pesa l’incognita del termovalorizzatore annunciato dal Sindaco Gualtieri e che potrebbe (ancora nulla è certo) trovare posto in un’area nella zona di Santa Palomba.

LeMa