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Rifiuti: sembrava definitiva la scelta di Pian dell’Olmo…

Proteste nella valle del Tevere per la decisione del Commissario Sottile, ma anche la Regione non condivide la scelta

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ROMA – Dopo le dimissioni del Prefetto Pecoraro dalla carica di commissario straordinario e la nomina di Goffredo Sottile, la situazione delle discariche romane non è ancora giunta ad una soluzione. Sebbene il nuovo commissario propenda per una scelta condivisa, affermando che “è il sì di tutti quello che vogliamo”, appare sempre più difficile, perlomeno a livello politico, riuscire in questa impresa titanica. Se infatti la Valle di Galeria sembra salva, nonostante il ‘Popolo della Nebbia’ non canti ancora vittoria, l’attenzione dei tecnici si è spostata ancora una volta a Riano, Pian dell’Olmo per la precisione. Da alcuni giorni la popolazione della valle del Tevere si è organizzata in un sit in permanente per manifestare l’indignazione nei confronti della decisione del neocommissario con occupazioni della via Tiberina, scioperi della fame e manifestazioni a Palazzo Chigi. La scelta di Pian dell’Olmo non sembra essere condivisa politicamente dal Ministero dell’Ambiente e dalla Governatrice Polverini: “Il Governo parla, il Comune straparla e la Regione paga. È ora di cominciare a dire la verità – continua Polverini – Ho chiesto alla Provincia un elenco di siti e guarda caso nel territorio di Roma di siti ne sono usciti dodici. Ora il Sindaco si confronterà con i suoi cittadini in modo tale che la faccia non ce la metto più soltanto io, ma ce la mette pure lui. Noi siamo l’ente pagatore”. Sulla scelta precedente, quella di Corcolle, la Polverini avrebbe dato il suo assenso perché “tecnicamente quello era il sito migliore. Villa Adriana è a due chilometri e mezzo e l’Unesco dice che sono 700 metri. Ma sapete cosa stanno edificando proprio lì, a 700 metri? Un insediamento urbanistico, approvato dal comune di Tivoli con migliaia di metri cubi di cemento”. Ma quella che era stata data come ‘scelta definitiva’ da Sottile, potrebbe essere ancora una soluzione transitoria. Anche perché intanto, nella seduta del 12 giugno del Consiglio Regionale del Lazio, la votazione riguardo la discarica a Pian dell’Olmo ha dato esito negativo. Anche la Commissione Ecomafie, presieduta da Pecorella, dopo aver visitato il sito di Riano si è espressa negativamente sul sito, sottolineando l’impraticabilità di questa scelta. Nei giorni scorsi infatti il Commissario ha avuto un atteggiamento piuttosto ondivago sulla questione.
Cristiana Avenali, direttrice Legambiente Lazio: “Se si è arrivati a questa situazione di malcontento tra i cittadini non è altro che per la malagestione dei rifiuti di questi anni, per il mancato impulso serio al porta a porta e alla differenziata, per le continue proroghe di Malagrotta, per le molteplici parentopoli che gettano nella sfiducia profonda i cittadini”. Il ‘totositi’ non sembra avere fine, ed è del 10 giugno scorso la notizia che nel dossier presentato dalla Provincia, riguardante i siti per il dopo Malagrotta, ci sarebbe un’area alla Cecchignola nel Municipio XII. A darne notizia in una nota è il Presidente del Consiglio municipale, Marco Cacciotti, e i consiglieri Pdl Aloisi, Caggiano, Carpignoli e Pollak: “E’ inconcepibile immaginare che un sito, come quello della Cecchignola, in pieno centro abitato, possa essere idoneo per realizzarvi una discarica. Vorremmo capire in che modo e sulla base di quali valutazioni tecniche sia stato possibile soltanto ipotizzare quest’area. Non è la prima volta che si parla di Roma Sud per il dopo Malagrotta, già l’estate scorsa si era parlato delle Cave di Quartaccio nella zona di Tor de’Cenci. Nonostante sia una sola ipotesi su venti differenti siti, il Municipio XII non ha intenzione di aspettare l’andamento degli eventi: “Il Presidente Zingaretti dimostra di non conoscere minimamente il territorio di cui parla e pertanto lo sollecitiamo a fornire i necessari chiarimenti e a ritirare immediatamente la proposta. Diversamente – concludono i Consiglieri – siamo pronti a mobilitarci per scongiurare questa ipotesi che riteniamo fuori dal mondo”. Intanto l’8 giugno il Sindaco Alemanno ha varato il Piano Differenziata che, anche in seguito alle indicazioni del Ministro Clini il cui Piano per Roma è finito nel dimenticatoio, dovrebbe puntare al modello ‘rifiuti zero’, cioè un sistema chiuso che non prevede il conferimento di tal quale in discarica. Ma i problemi non mancano: per prima cosa i tempi. Si prevede il raggiungimento del 50% di differenziata entro il 2014 con una discarica, quella di Malagrotta, che dovrebbe chiudere il 30 giugno prossimo e dei siti alternativi ancora da definire: “Penso proprio che prorogherò la discarica di Malagrotta – ha spiegato Sottile – non so per quanto, il minimo indispensabile. Non è facile dire quando la discarica di Pian dell’Olmo entrerà nella piena operatività, bisogna vedere il progetto. Potrebbe già essere entro l’anno, ma non mi impegno”. Non è facile immaginare il funzionamento di un sistema come quello varato dal Sindaco quando lo stesso Sottile ha affermato di dover prolungare con una ulteriore delega la vita di Malagrotta. Inoltre anche l’esportazione dei rifiuti in Olanda, ipotesi precedentemente allontanata dal Prefetto, non sembra essere così impensabile. Il Piano differenziata vedrà però il sostegno economico del Ministero dell’Ambiente, con trenta milioni di euro in tre anni a partire dal 2012. Ma proprio dal Ministero dell’Ambiente poi arrivano le altre critiche al sito, ribadendo le difficoltà di ottenere una decisione condivisa: “Il Ministero ha fatto le sue valutazioni e le abbiamo anche scritte. Come ho già detto Pian dell’Olmo non era in cima alla nostra classifica dove invece c’era Pizzo del Prete, che è fuori Roma, nel Comune di Fiumicino. Poi c’era Monte Carnevale – sito militare, scartato per l’opposizione del Ministero della Difesa – Ma prima di parlare di idoneità di Pian dell’Olmo dobbiamo vedere il progetto, che ancora non ho visto e che probabilmente non c’è ancora, voglio essere chiaro – continua Clini – dovrà superare i vincoli che sono inderogabili. Se questo non accadrà da parte del ministero dell’Ambiente non ci sarà un parere positivo”. Ancora difficoltà insomma, ma anche nulla di nuovo. Il terreno di Pian dell’Olmo non è altro che un altro possedimento del patron della Colari, Manlio Cerroni. Un terreno questo che secondo il Prefetto Sottile sarà facilmente espropriabile, nonostante le sicure presentazioni di ricorsi al Tar da parte del Consorzio dei rifiuti romani: “Adesso andiamo avanti con gli espropri – continua Sottile – Il fatto che quei terreni siano dell’avvocato Cerroni non è influente. Noi andremo a espropriare i terreni dell’avvocato Cerroni, per noi è la stessa cosa”.
Aspettiamo quindi i nuovi test su Pian dell’Olmo, e le reazioni della cittadinanza alla relativa decisione del Commissario Sottile. Non ci stupiremmo se l’indicazione del sito dovesse cambiare nuovamente, né tantomeno della nuova proroga per Malagrotta. Quello che ci stupirebbe nei prossimi mesi, sarebbe un tavolo di concertazione con la cittadinanza, richiesto a gran voce dai comitati e mai permesso dalla politica. Già, c’è un’altra cosa che ci stupirebbe: vedere risolta questa faccenda non in base alla perdita o meno di qualche migliaio di voti dai cittadini di questo o quel territorio in cui si installerà il sito provvisorio, ma dalle reali necessità di questa città e del suo ciclo dei rifiuti.


Leonardo Mancini