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Roma: bocciata la copertura per gli aiuti per lo Sport di base

Europa Verde Roma: “La maggioranza recita il ‘de profundis’ dello Sport Sociale di base”

aula giulio cesare repertorio

ROMA – Non sono mancate le proteste a seguito della seduta di ieri dell’Assemblea Capitolina, con all’ordine del giorno l’approvazione della “Variazione di Bilancio”. Al momento della votazione la maggioranza 5Stelle non ha approvato la copertura delle “minori entrate” dei Municipi per la cancellazione dei canoni di locazione, nel periodo del lockdown da marzo a dicembre, delle palestre scolastiche dove le Associazioni Sportive Dilettantistiche organizzano per nome e per conto dell’Amministrazione Comunale i Centri Sportivi Municipali.

UNA DECISIONE PONDERATA?

Sulla vicenda è intervenuto Nando Bonessio, portavoce regionale di Europa Verde e docente di Scienze Motorie, da anni impegnato nel movimento sportivo di base nella Capitale: “Le attività sportive sociali a Roma, organizzate da oltre 40 anni nelle palestre scolastiche, rappresentano un servizio irrinunciabile. Non solo – aggiunge – rivestono anche una grande valenza sociale e di presidio sanitario di prevenzione nonché di tutela della salute. Viene realmente da pensare che si tratti di un omicidio premeditato”. Questo perché la necessità di coprire le mancate entrate delle Associazioni Sportive era già stata prevista a giugno con l’approvazione da parte della stessa Assemblea Capitolina della Delibera 78/2020. In questo documento i penta-stellati avevano previsto la cancellazione dei canoni di locazione come indicato dai vari Decreti governativi, nell’ambito delle misure mirate a consentire alle associazioni sportive di superare il periodo di chiusura forzata.

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SEMPLICE SCIATTERIA?

Dopo la premeditazione, l’altra possibilità avanzata da Bonessio è che la bocciatura sia una semplice sciatteria: “La colpa sarebbe egualmente grave se non peggiore – prosegue – Per il bilancio del Comune di Roma si trattava di garantire le mancate entrate per poche centinaia di migliaia di Euro. Invece non solo questo non è stato predisposto dall’Assessorato allo sport in coordinamento con l’Assessorato al Bilancio, ma a pochi giorni dalla scadenza prevista per formalizzare le procedure, si è chiesto ai Municipi di garantire loro con i singoli magri bilanci le minori entrate. Ma dall’incredibile si è passati alla farsa, una volta che i Municipi in fretta e furia hanno avanzato le proposte, queste sono state dichiarate inaccettabili perché viziate o arrivate fuori tempo”.

L’OMBRA DEL RICORSO

Su questa vicenda ormai aleggia l’ombra di un ricorso al TAR da parte delle Associazioni. A quanto si apprende starebbero maturando la decisione di riunirsi in un Comitato per lo Sport Cittadino, così da ricorrere collettivamente ai Giudici amministrativi perché facciano applicare la Delibera che prevedeva la cancellazione dei canoni.

LA REPLICA DELLA COMMISSIONE SPORT

La questione è stata spiegata anche dal Presidente della Commissione Sport, Angelo Diario in una nota pubblicata sul suo blog. Il problema starebbe nella realizzazione errata da parte dei Municipi degli emendamenti da inviare al Campidoglio per la richiesta dei fondi: “Quasi tutti gli emendamenti sono stati trasmessi fuori tempo massimo – spiega il consigliere Diario – ma il problema principale è stato che quasi nessuno è stato depositato nella forma corretta, poiché mancavano della relativa scheda. Inoltre, i pochi emendamenti che sono stati compilati correttamente, presentavano comunque degli errori di tipo contabile”. La soluzione, dopo la bocciatura dell’Aula, starebbe in un nuovo stanziamento di fondi destinato a tutti quei territori che non ne avessero a disposizione per anticipare i pagamenti: “Proporrò alla Commissione Sport di predisporre una delibera nella quale si stabilisca che una parte delle risorse stanziate nel fondo per la promozione sportiva 2021 venga utilizzato per assegnare dei contributi alle asd concessionarie delle palestre scolastiche, quale forma di ristoro per le spese derivanti dai canoni che i Municipi, nonostante la volontà politica unanime, non sono riusciti a compensare”, conclude.

LeMa