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Roma Capitale: è polemica sulle modifiche allo statuto

Il documento presentato dal M5S punta all’abrogazione della parità tra i sessi nel numero di assessori nelle giunte

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LE MODIFICHE – Fa molto discutere la proposta di modifica dello Statuto di Roma Capitale proposta dal M5S. Le opposizioni si sono scagliate in particolare contro la trasformazione della commissione delle Elette in commissione Pari opportunità (con la riduzione del numero delle rappresentanti) e l’abrogazione del principio di parità tra i sessi sia nella giunta capitolina che in quelle municipali.

LA PARITÀ TRA I SESSI NELLE GIUNTE – Nelle versioni attualmente in vigore si stabilisce che “fra i nominati è garantita la presenza, di norma in pari numero, di entrambi i sessi, motivando le scelte difformemente operate con specifico riferimento al principio di pari opportunità”. La nuova versione, invece, prevede solo genericamente che “fra i nominati è garantita la presenza di entrambi i sessi”.

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L’ITER –  La modifica dello Statuto di Roma Capitale segue un iter preciso. Il Provvedimento infatti ora passerà al vaglio dei parlamentini, prima di tornare in Assemblea Capitolina per l’approvazione. La modifica avrà valore solo con il voto favorevole dei due terzi dell’Aula. Successivamente, qualora il quorum non fosse raggiunto, si utilizzerà la maggioranza assoluta.

DALL’OPPOSIZIONE –  Sono le consigliere del gruppo Pd in Campidoglio ad attaccare la decisione dell’Amministrazione grillina: “Ancora una volta ci troviamo a dover intervenire per ricordare alla maggioranza grillina in Campidoglio che per svolgere il ruolo di amministratori è indispensabile studiare e non lanciarsi in pericolose improvvisate dell’ultima ora – hanno scritto le consigliere in una nota – Oggi ci accorgiamo che, con la proposta di modifica dello statuto di Roma Capitale, con un vergognoso colpo di mano, vengono eliminate le parole chiave per la rappresentanza di genere e la parità di entrambi i sessi nelle giunte capitolina e municipali – seguitano – Noi su questo daremo battaglia perché le faticose conquiste di questi anni in termini di rappresentanza non possono essere spazzate via da chi agisce senza conoscere le norme o, e sarebbe davvero più grave, seguendo un disegno”.

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