
ROMA – Nel 1999 venne istituito per la prima volta il servizio Roxanne per occuparsi di persone vittime di tratta. Nel corso degli anni questa iniziativa ha subito diversi periodi di stallo, mentre ad aprile del 2022 la Giunta capitolina approvò una la memoria dal titolo “la ridefinizione, aggiornamento e rideterminazione del Servizio Roxanne”. Oggi in un convegno in Comune è stato presentato il rinnovato servizio “Roxanne e oltre”, stimolato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale. L’importanza di questa iniziativa è ben spiegata dai numeri comunicati quest’oggi dal Campidoglio. Infatti da gennaio ad aprile 2023 il servizio Roxanne ha avuto 1593 contatti di cui 1012 donne, 2 maschi e 579 transgender. “Siamo riusciti in pochissimi mesi – spiega l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari – a rilanciare e riaggiornare un servizio fondamentale, cercando di offrire risposte concrete ed efficaci ad un fenomeno che è strettamente collegato con quello dei diritti umani”.
UN SERVIZIO AMPLIATO
Roxanne amplia ora il suo raggio di azione per realizzare interventi mirati in aiuto di qualsiasi forma di sfruttamento. Dopo una fase di co-progettazione, spiegano dal Campidoglio in una nota, sono ora operativi tutti i servizi: sportello, unità di strada, case di fuga, progetti di semi-autonomia e di inserimento lavorativo e anche la possibilità di accedere a cure sanitarie, documenti e corsi di italiano. È prevista la presa in carico non solo di persone vittime di sfruttamento sessuale ma anche di sfruttamento lavorativo, di matrimoni forzati, di accattonaggio, di attività illegali e le donne con art. 18/bis, le donne vittime di sfruttamento multiplo e le persone transgender vittime di tratta.
I PROSSIMI PASSI
“Non ci fermeremo qui – seguita l’Assessora Funari – dobbiamo costruire insieme linee guida a livello locale e prevedere protocolli di intesa tra i servizi comunali, gli enti della rete territoriale, i centri di accoglienza, le forze dell’ordine, gli ospedali e i servizi sanitari per garantire una maggiore stabilità ai progetti di inclusione sociale e lavorativa che avviano le persone all’autonomia. È previsto anche un protocollo con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione Internazionale di Roma“. All’Assessora fa eco l’intervento di Marilena Grassadonia, coordinatrice Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale: “Dopo il progetto pilota del Bando SAI per migranti LGBT+, anche l’ampliamento del progetto Rox@nne verso le persone trans vittime di tratta è la conferma che il lavoro che stiamo portando avanti come Amministrazione capitolina è fortemente ancorato alla realtà e ai bisogni concreti delle persone che vivono nella nostra città – e ancora – Di questo siamo profondamente orgogliose, così come di contribuire alla crescita di una rete di sostegno che vede istituzioni, realtà associative e società civile tutte dalla stessa parte con l’obiettivo di rendere Roma una città sempre più accogliente”.
LeMa