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Roma: gli psicologi scendono ancora in piazza

Mercoledì 30 la protesta dei laureati in Psicologia al Miur: “Proclami di Manfredi rimasti lettera morta”

ROMA – Sono circa 10.000 i laureati in psicologia che da mesi protestano per chiedere una riformulazione dell’esame di Stato, modificato a seguito dell’emergenza Covid. Una prima richiesta c’era stata nel mese di luglio, senza però sortire alcun effetto.

LA MANIFESTAZIONE DI ROMA

Così gli psicologi hanno deciso di scendere in piazza mercoledì 30 settembre alle 14 davanti la sede del Miur in viale Trastevere a Roma. Le richieste sono ancora una volta indirizzate al Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, e si sintetizzano in una riforma per l’esame di Stato abilitante alla professione di psicologo.

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VERSO MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE

A sottolineare la necessità che il Governo ascolti le rimostranze della categoria è il portavoce del Movimento Professione Psicologo Italia Davide Pirrone: “Negli ultimi mesi abbiamo incontrato più volte sia il ministro che i suoi delegati – spiega – e in ogni occasione ci è stata ribadita la volontà del governo ad attuare le modifiche necessarie al fine di accogliere le nostre richieste”. Una situazione che sembrava lasciare spazio ad una soluzione positiva, tuttavia, “nonostante i proclami e le dichiarazioni a mezzo stampa, finora è rimasto tutto lettera morta. La prossima sessione d’esame, prevista per il mese di novembre, si prospetta disastrosa così come lo è stata quella del mese di luglio scorso: si terrà ‘in telematica’, ma noi ad oggi non conosciamo ancora le modalità d’esame né le tempistiche di come si svolgerà effettivamente. Scendiamo in piazza e lo faremo rispettando tutte le regole anti-contagio, ma adesso dobbiamo farci ascoltare”.

Red