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Roma: lavoriamo per un’organizzazione efficace

pomarici99

In un periodo di grandi mutamenti istituzionali, è importante mantenere un contatto tra i cittadini, la partecipazione e la buona politica.


L’Italia sta attraversando una fase di grandi mutamenti istituzionali. È stato avviato, oramai da diversi anni, un percorso legislativo che si prefigge di conferire alla città di Roma una governance che si allinei a tutte le altre realtà europee.
Ci troviamo di fronte ad un momento decisivo, infatti, per il nuovo assetto organizzativo che andrà a concludere l’iter della legge su Roma Capitale. Una legge per troppo tempo rimasta in un limbo burocratico, ma fondamentale per fronteggiare le complesse specificità del nostro territorio. Roma, infatti, non è solo, di gran lunga, il Comune più grande d’Italia, ma anche d’Europa.

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È esteso più della somma delle superfici di 9 tra i più importanti Capoluoghi di regione italiani, e sette volte Milano e 11 volte Napoli. La sua superficie è inoltre superiore alla somma di nove tra le maggiori Capitali europee e quel che colpisce, in primo luogo, è il paragone con Parigi; Roma è infatti dodici volte la Capitale francese e fa riflettere che per estensione sia equiparabile alla somma di quattro metropoli mondiali come New York, Il Cairo, Buenos Aires e Barcellona. La popolazione romana rappresenta il 48% di quella della Regione Lazio e il 66% di quella dell’intera provincia di Roma. La Capitale ospita 19 Municipi che demograficamente possono essere paragonati, ognuno, ad una grande città italiana.

Da un confronto emerge inoltre che i residenti romani sono più del doppio di quelli di Milano e circa tre volte quelli di Napoli, una statistica che risente però della complessità di registrare presenze non stimabili, come i pendolari e gli stranieri non regolari, senza contare la mole di turisti che costantemente affluisce nella città.

Questo ulteriore passaggio permetterà di liberare Roma dai limiti burocratici che ostacolavano l’espressione delle sue innumerevoli potenzialità e che rendevano estremamente complesso gestire tutte le esigenze di una città sede di istituzioni nazionali, organismi internazionali, ambasciate, di una importante realtà turistica, senza dimenticare la presenza dello Stato della città del Vaticano.
Le nuove competenze riguardano la valorizzazione del patrimonio culturale, la gestione degli uffici di rappresentanza all’estero, la diretta emanazione di interventi straordinari in caso di emergenze e l’organizzazione del personale di polizia locale al fine di garantire un sistema di sicurezza più efficiente. Per quanto riguarda l’Assemblea capitolina la novità più rilevante è rappresentata da una riduzione del numero dei consiglieri che passerà da 60 a 48.

Personalmente non concordo con questa riduzione in quanto proprio per le valutazioni esplicitate in precedenza non ritengo congruo che a rappresentare 2.342.769 elettori ci siano solo 48 eletti.

Il riassetto territoriale con l’accorpamento dei Municipi è volontà governativa, come ha sancito il decreto legislativo 156/2010. La Giunta capitolina intende attuare tali disposizioni con una riduzione degli stessi da 19 a 15.
Come Presidente dell’Assemblea ho partecipato a diversi incontri tecnici e di confronto tra la Giunta, i Consiglieri comunali, i Presidenti di municipio e i Consiglieri municipali, e posso testimoniare con quanto impegno il Sindaco e gli assessori stiano lavorando, assieme all’ausilio di una Commissione ad hoc e di esperti, per rendere questa disposizione coincidente con i legittimi interessi della popolazione residente.
L’ipotesi, da sottoporre al vaglio dell’Assemblea Capitolina, che in quanto sovrana ha la facoltà di modificarne con emendamenti e ordini del giorno, prevede l’accorpamento del Municipio Roma I con il Municipio Roma XVII, del Municipio Roma II con il Municipio Roma III, del Municipio Roma VI con il Municipio Roma VII ed infine del Municipio Roma XI con il Municipio Roma IX, oppure il Municipio Roma IX con il Municipio Roma X.

Spero si riescano a conciliare austerity e buona amministrazione, anche perché alla luce dei fatti accaduti negli ultimi tempi bisogna riconquistare la fiducia dei cittadini, i quali però non devono lasciarsi traghettare dall’antipolitica né farsi prendere da una comprensibile sfiducia nel Sistema.

Ritengo che la risposta migliore sia sempre partecipare attivamente alla vita pubblica, esercitare sempre il diritto-dovere elettorale fungendo da controllori e consiglieri, per essere sempre il nostro stimolo a fare meglio.
Roma Capitale rappresenta un’unicità il cui riconoscimento è stato un atto dovuto per la grande ricchezza culturale, imprenditoriale, politica e religiosa che questa città accoglie. Il governo, con il primo decreto attuativo della legge delega sul federalismo fiscale, ha reso effettivo l’indiscusso ruolo di Roma nella storia dell’intera comunità nazionale.
Ho voluto significarvi tutto ciò per rendere noto ogni aspetto di un percorso virtuoso, in cui la sinergia tra il Sindaco Gianni Alemanno e ben due governi della Repubblica, quello Berlusconi prima, quello Monti dopo, ha regalato alla nostra città un nuovo profilo. La sfida decisiva dei prossimi anni sarà quella di dar corpo a questa riforma pesandone concretamente l’impatto sulla collettività.
Vorrei concludere con un messaggio positivo da trasmettere ad ognuno di voi: la buona politica esiste ancora e deve rimanere un patrimonio di tutti e per tutti
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