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Roma: verso l’approvazione del regolamento per le Comunità Energetiche Rinnovabili

L’iter prosegue in commissione per dotare la Capitale di un regolamento per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici comunali

ROMA – Le Comunità Energetiche Rinnovabili e Sostenibili (CERS) nella Capitale potrebbero presto avere un regolamento dedicato. Il primo esempio nelle grandi città italiane salutato con favore dai consiglieri capitolini di AVS, che sottolineano l’importanza di regolarizzare la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici comunali in favore di comunità energetiche rinnovabili solidali. “Per noi dell’Alleanza Verdi-Sinistra è un risultato storico straordinario che dimostra l’impegno di questa Amministrazione nel dare concretezza alle linee programmatiche presentate dal sindaco Gualtieri per perseguire gli obiettivi della sostenibilità ambientale e sociale”, hanno commentato in una nota i consiglieri Nando Bonessio, Alessandro Luparelli, Michela Cicculli.

GLI OBIETTIVI DELLE CERS

Il regolamento, così come spiegato dagli esponenti di AVS, arriva dal lavoro dell’Ufficio Clima del direttore Zanchini, per incentivare e favorire la nascita delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Sostenibili (CERS) con il duplice obiettivo finale: prediligere sempre più l’uso di fonti energetiche rinnovabili con il conseguente contenimento delle emissioni clima-alteranti; garantire una maggiore autosufficienza energetica e contrastare il costo esorbitante delle bollette del servizio elettrico che al momento incidono in larga parte sul bilancio delle famiglie.

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I PROSSIMI PASSI

Nelle prossime settimane proseguirà iter per rendere operativo questo domuneto: “Ci auguriamo che nella prossima seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Statuto Innovazione tecnologica in programma venerdì 6 settembre, questo atto possa essere approvato in modo condiviso e trasversale da tutte le forze politiche – concludono da AVS – Si tratta di un’opportunità che non possiamo perdere per cambiare davvero il volto della città, che con l’adesione al Trattato internazionale di Non-Proliferazione delle fonti fossili, ha già deciso da che parte stare”.

Redazione