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Scuola: dal Campidoglio sostegni economici ai nidi convenzionati

Aiuti alle strutture chiuse causa Coronavirus per assicurare disponibilità e funzionamento a fine emergenza

ROMA – Tra le varie categorie in difficoltà a causa delle chiusure obbligatorie in seguito ai decreti emanati dal Governo per la lotta al Coronavirus, ci sono i gestori dei nidi in convenzione con Roma Capitale, in concessione e progetto di finanza. Per tutti loro, si legge in un comunicato del Campidoglio, l’Amministrazione Capitolina sta attuando misure di sostegno economico.

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LE MISURE

Per tutto il tempo della sospensione delle attività educative, si legge nella nota, “l’Amministrazione erogherà agli enti gestori, sulla base delle somme stanziate in bilancio, sia una quota per le prestazioni rese in altra forma, come ad esempio l’attività educativa a distanza, sia un’ulteriore quota finalizzata al mantenimento delle strutture in modo tale da garantirne l’immediata disponibilità e funzionamento al momento della ripresa delle attività”. Fondamentale quindi che le attività continuino ad esistere per garantire a tutti i bambini una scuola al termine dell’emergenza sanitaria. Il tutto, specifica la nota avverrà “al netto delle quote contributive degli utenti. Non potranno essere rimborsati quei costi ordinari di conduzione del servizio, tra cui vitto, quota parte utenze e materiale didattico di consumo, che non risulteranno sostenuti dai soggetti gestori nel periodo di sospensione delle attività educative”. Della misura ha parlato ieri l’Amministrazione Capitolina nel corso di una conferenza telefonica con le rappresentanze dei gestori degli asili nido in convenzione, concessione e progetto di finanza.

NON DIMENTICARE I PRECARI

In tutta questa situazione però, hanno sottolineato i consiglieri comunali della Lega Davide Bordoni e Maurizio Politi, non si deve dimenticare la posizione molto difficile delle precarie dei servizi scolastici di Roma Capitale: “Per la delicatissima questione legata all’emergenza Coronavirus questa categoria di lavoratrici, ad oggi, resta in una zona grigia priva di ogni tutela. Dopo la chiusura obbligatoria di tutti gli Asili Nido, pur essendo regolarmente impiegate dal Comune di Roma, hanno perso la loro unica fonte di reddito”. Il riferimento, continuano i due consiglieri, è a “quasi 1.500 precarie che lavorano a chiamata giornaliera e contribuiscono alle normali aperture e chiusure e al buon funzionamento dei servizi educativi sostituendo le colleghe titolari”. Questa categoria, dicono i due politici, attualmente non ha “diritto al reddito di cittadinanza, perché alla ripartenza del servizio nei nidi saranno regolarmente chiamate per l’incarico la mattina, come da elenco dei Municipi” e né alla NASPI (indennità mensile di disoccupazione ndr) che, dicono “può coprire il periodo estivo”. Per questo, dicono, “è urgente una decisa azione del governo nazionale che nell’ambito della scuola ha dimenticato gli Enti Locali e soprattutto la città di Roma che conta un numero di servizi e di personale che non ha eguali in tutta Italia. La Lega è pronta a fare la sua parte: serve un intervento giuridico ad hoc per la Capitale che possa consentire uno sblocco dei vincoli economici esistenti per attuare un adeguato piano di sostegno sul settore scolastico ed educativo”.

Anna Paola Tortora

(immagine di repertorio)