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Stadio della Roma: domani la resa dei conti sul progetto

Si avvicina la conclusione della Conferenza di Servizi, ma dal Campidoglio si starebbe lavorando per un prolungamento

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La Capitale non sembra aver ancora trovato una soluzione sul progetto di Tor di Valle. Le posizioni restano divise tra la possibilità di ridurre le cubature e la volontà di rispettare il Piano Regolatore espressa da Berdini


GUADAGNARE TEMPO – Nella giornata di domani dovrebbe concludersi la Conferenza di Servizi regionale sul nuovo Stadio della Roma e sul business park di Tor di Valle. Le difficoltà nell’amministrazione capitolina delle ultime settimane sembrano essersi riversate anche su questa vicenda. A quanto si apprende dal Campidoglio potrebbe arrivare la richiesta di rinvio della conclusione dei lavori, in modo da guadagnare il tempo necessario per arrivare perlomeno alla modifica concordata del progetto, evitando così di scontentare la base del M5S romano.

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DALL’ASSESSORATO – La posizione dell’assessore Berdini sul progetto resta chiara: abbattere drasticamente le cubature (circa 900mila metri cubi), mantenendo circa 300mila metri cubi previsti dal Piano Regolatore (un taglio di circa 600mila metri cubi che inciderebbe profondamente sulle caratteristiche dell’intervento urbanistico). Se l’ipotesi avanzata da Paolo Berdini, cioè non costruire un metro cubo di più di quanto previsto dal Piano Regolatore, potrebbe tramutarsi in una riduzione di cubature concordate con i proponenti, i tempi per decidere questa manovra sembrano veramente stretti.

I RISCHI DEL BLOCCO – Il rischio è che la procedura della Conferenza di Servizi si blocchi. Se infatti di Dipartimento Urbanistica del Comune non produrrà entro martedì una serie di atti, la società giallorossa e il proponente Parnasi potrebbero addirittura rivolgersi al Tar chiedendo un commissario per lo Stadio oppure l’intervento della Presidenza del Consiglio.

LA DECISIONE SUL PROLUNGAMENTO – Molto più probabile allora la richiesta di un stop dei lavori della Conferenza di Servizi. Una pausa di 30 giorni utile all’Amministrazione Comunale per trovare la quadratura del cerchio sul progetto. Non è ancora chiaro quali possano essere le motivazioni tecniche alla base della richiesta di rinvio, ma di certo la legge prevede che il prolungamento dei lavori debba essere approvato con il parere favorevole di tutti i partecipanti. L’incognita in questo caso è la Regione Lazio, che con la sua maggioranza di centrosinistra potrebbe opporsi al prolungamento.

Leonardo Mancini