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Teatro Valle, un bene comune che deve rimanere pubblico

Chiuso da maggio, il Valle è ancora teatro di proteste da parte dei lavoratori dello spettacolo


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Il Teatro Valle è occupato dal 14 giugno: giornate intere di assemblee, di interventi pubblici di operatori, di artisti e di intellettuali provenienti da tutte le parti del Paese. Il primo luglio è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero dei Beni Culturali e il Comune di Roma Capitale, che affida il teatro in gestione a quest’ultimo. Negli stessi giorni, gli occupanti hanno redatto un nuovo documento per ribadire la volontà di proseguire e le finalità della loro protesta: “Restituire dignità ai professionisti del settore affrontando la crisi non con la chiusura, ma con metodi formativi, sviluppando la ricerca e i talenti”. “Una proposta matura e praticabile, che le istituzioni hanno l’obbligo di prendere seriamente in considerazione. Il mantenimento della proprietà pubblica, la tutela della vocazione alla drammaturgia contemporanea, l’attenzione alla formazione e l’apertura alle collaborazioni internazionali delineano una risposta ad un problema che è sia culturale che generazionale”, dichiara Giulia Rodano Consigliere regionale Idv, membro della commissione Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio. “Dopo il protocollo con il Ministero dei Beni Culturali, per il Teatro Valle verrà organizzata una nuova stagione, cercando con l’Assessore Gasperini di coinvolgere anche le altre istituzioni culturali per favorire la collaborazione con il Teatro dell’Opera, il Teatro di Roma e le altre strutture dell’Amministrazione – dichiara Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale (Pdl) – Questo dimostra l’assoluta pretestuosità dell’occupazione da parte di una lobby che pensava di poter approfittare di un presunto vuoto che non c’è stato. Ci sarà invece un bando pubblico, che verrà vinto da cordate di privati e questo sarà garanzia di buon funzionamento, come è successo al Quirino. Se la Provincia sarà interessata a partecipare – conclude Mollicone – ovviamente saremo ben lieti che possa farlo. Ma non ha assolutamente i fondi per prendere in carico un altro teatro. Altrimenti lo avrebbe già fatto”. “È entrato in vigore il protocollo d’intesa che affida il Valle in gestione al Comune, mentre la proprietà passerà a Roma Capitale soltanto quando verrà approvato il decreto di cui all’art.24, comma 5 della legge n. 42 del 2009 – spiega Antongiulio Pelonzi, Vicepresidente della Commissione Cultura e Sport e membro delle Commissioni Politiche Sociali, Turismo e Sicurezza Lavoro (Pd) – Ora il Comune deve mettere in pratica tutte le azioni atte a valorizzare il Valle, nel senso di mantenerne ovviamente il livello artistico alto, il decoro del teatro in quanto bene immobile, ma anche una serie di indicazioni importanti che sono ad esempio garantire l’accesso e la visibilità delle giovani generazioni, sia come fruitori che come artisti, la sperimentazione scenica internazionale, oltre che quella nazionale, e su questo fronte garantire anche gli scambi internazionali. Sempre in questo protocollo, Roma Capitale deve garantire al teatro, attraverso l’Associazione Teatri di Roma, un milione e 275mila euro per mandare avanti la stagione”. Pelonzi dichiara che oggi l’Amministrazione comunale, nel passaggio di bilancio che si appresta a fare, deve confermare in primo luogo le sue promesse. E l’impegno del Partito Democratico sarà quello di chiedere ulteriori fondi che garantiscano l’avvio della prossima stagione. “L’Amministrazione comunale ha intenzione di fare un bando di gara, previsto nel protocollo d’intesa, e l’Assessore si è detto disponibile a mettere in piedi un tavolo di confronto che tenga conto di tutte le parti in campo. Come Pd faremo un incontro: io come Vicepresidente della Commissione Cultura del Comune, Enzo Foschi come Vicepresidente della Commissione Cultura della Regione e Pino Battaglia come Presidente della Commissione Cultura della Provincia per fare un punto e sviluppare una proposta. Ovviamente – prosegue Pelonzi – tenendo conto del documento maturato dagli occupanti, che riguarda non solo il Valle ma una riflessione sulla cultura più in generale. Come Pd vogliamo sviluppare anche una proposta di modifica dello statuto dell’Associazione Teatri di Roma per capire se i fondi possono essere reperiti non solo con l’Amministrazione pubblica e quella statale, ma anche ad esempio attraverso un’entrata in partecipazione della Regione (la Provincia c’è già). L’entrata della Regione infatti potrebbe garantire un ulteriore stanziamento di fondi che renderebbe meno pressante l’ingresso dei privati. Oggi – conclude Pelonzi – bisogna guardare il bando con grande attenzione, perché è chiaro che la necessità dell’Amministrazione di avere fondi privati non può diventare qualcosa che piega la gestione di un teatro così importante”.

Ilaria Campodonico