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Tevere: posizionate delle barriere contro lo sversamento di rifiuti

Sei interventi in aree sensibili, mentre continuano le indagini sulla morìa dei pesci

ROMA – Non sono ancora chiare le motivazioni alla base della morìa di pesci ritrovati sulle sponde del Tevere nei giorni scorsi. Tantissime le segnalazioni di cittadini che hanno avvistato decine di pesci morti lungo le rive o in prossimità dei ponti del fiume. Nonostante le indagini continuino e gli esami fin qui condotti non siano ancora conclusivi, sono comunque ripresi gli interventi di riqualificazione del Tevere interrotti durante l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi.

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BLOCCATI GLI ACCESSI ALLE BANCHINE

Tra le operazioni in corso in queste ore c’è anche il posizionamento di alcune barriere di cemento (new jersey) in corrispondenza di alcuni ampi accessi alle banchine. La volontà, così come spiegato dal Campidoglio, è quella di interdire il passaggio di veicoli che potenzialmente potrebbero sversare rifiuti illegalmente all’interno delle aree sottoposte a tutela ambientale e storico-archeologica. Le barriere in questione sono state già posizionate in diversi siti, tra questi l’accesso al fiume in località Viale Parco dei Medici, quello su Lungotevere Dante all’altezza ex impianto sportivo VV.UU., l’accesso al Fosso Vallerano in località Via di Decima, quello su Lungotevere Pietra Papa, quello in corrispondenza del ponte canale ACEA in località Via Salaria e quello in Via del Baiardo.

LE INDAGINI DELL’ARPA

Questo intervento è stato portato avanti dal Reparto Tutela Fluviale della Polizia di Roma Capitale e dal personale dell’Area di Vigilanza Fluviale della Regione Lazio, ed è parte di una strategia coordinata dall’Ufficio Speciale Tevere di Roma Capitale. L’operazione, spiegano dal Campidoglio, si pone in un’ottica di continuità rispetto alle indagini, tuttora in corso, che gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale stanno conducendo per individuare eventuali responsabilità rispetto alla morìa di pesci risalente a due settimane fa. “Al momento – si legge nella nota – dai primi rilievi effettuati da ARPA e ASL RM 1, sembrerebbero non esserci sufficienti elementi di prova di possibili sversamenti illeciti nelle acque del fiume”.

Red