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Tor Marancia: per realizzare il Centro Culturale si parte da pennarelli e scatoloni

Con una sede ancora da realizzare, in attesa di risposte dal Campidoglio, partono le attività del Centro Culturale Polivalente

TOR MARANCIA – Tor Marancia è ancora in attesa del suo Centro Culturale. Dopo la presentazione del progetto all’interno del processo partecipativo on line per l’utilizzo degli oneri della Convenzione di Piazza dei Navigatori, i cittadini del Comitato promotore aspettano ancora la bonifica dell’area. Parliamo dell’ex scuola elementare Raimondi in viale di Tor Marancia, in merito alla quale i cittadini hanno presentato alla Sindaca una petizione con più di 400 firme. Purtroppo al momento dal Campidoglio ancora non c’è stata alcuna risposta.

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COSTRUISCI IL TUO CENTRO CULTURALE – Così i cittadini hanno deciso di non fermare la spinta data dal quadrante all’idea di un Centro Culturale, ma di approfittarne per diffonderne lo spirito su tutto il territorio. Sabato 13 maggio infatti, in uno dei lotti del quartiere, con l’aiuto dell’artista Claudia Melotti del collettivo a4Arte, si è svolta una attività dal titolo “costruisci il tuo centro culturale”. I partecipanti hanno potuto, con pennarelli e scatole di cartone, realizzare il futuro Centro Culturale Polivalente.

LA VICENDA – La scuola elementare Raimondi venne realizzata nel 1963 su di un’area di proprietà comunale assieme al vicino istituto di via Odescalchi 94. Successivamente è diventata l’Istituto Artistico Mario Mafai, prima di di venire chiusa e occupata nel 2012 da “Officine Tor Marancia”. Una volta sgomberata nel 2014 ne vengono demolite le pareti esterne lasciando soltanto uno scheletro. È proprio questa condizione d’abbandono, assieme alla volontà di dotare il quartiere di un punto d’aggregazione, che ha spinto il gruppo di cittadini riuniti in Comitato a promuovere questo progetto all’interno del processo partecipativo online per l’utilizzo dei fondi derivanti dalla convenzione urbanistica di Piazza dei Navigatori. Inizialmente l’opera era stata inserita in graduatoria interamente, poi con la Delibera comunale del 2 novembre scorso è stata rimodulata. Dall’importo iniziale di 4milioni e 800mila euro, che comprendevano abbattimento dell’esistente, progettazione e costruzione del centro culturale, si è passati a un impegno di soli 700mila euro per demolizione e progettazione, rinviando ai prossimi anni il reperimento dei fondi per la ricostruzione del centro culturale. La rimodulazione di questo progetto è stato uno shock per i cittadini del Comitato che, nel progetto originale, non avevano nemmeno ipotizzato l’abbattimento della vecchia struttura. Per cercare di recuperare terreno e per evitare che il rinvio del reperimento dei fondi per la ricostruzione possa tramutarsi nella pietra tombale del progetto, i cittadini hanno promosso una raccolta firme (ne sono state consegnate più di 400) e un questionario per stimolare la ripresa di un processo partecipativo sul futuro di questa interessante progettualità.

DAL COMITATO – Purtroppo nonostante l’ottima riuscita dell’iniziativa di sabato scorso, i cittadini del Comitato segnalano il mancato interesse da parte del Campidoglio: “Dopo quattro mesi ancora nessuna risposta dalla Sindaca – scrivono in una nota – Il 17 dicembre 2018 è stata presentata una petizione con 427 firme per chiedere la bonifica del lotto e la progettazione partecipata per il Centro Culturale Popolare Polivalente”. Anche se le richieste sembra essere per ora inascoltate, il territorio sente fortemente la necessità di un Centro Culturale: “Il 13 aprile il Centro Culturale ha iniziato la sua attività sul territorio con un laboratorio di disegno e costruzioni – aggiungono dal Comitato – Tanti i bambini e i genitori e i nonni intervenuti ad un momento che vorrebbe essere invece la quotidianità di un quartiere tra i più inascoltati dell’VIII Municipio. Aggregazione, esperienze, scambio di conoscenze, studio e gioco, lavoro e scoperte si vuole vivere a Tor Marancia e non la desolazione dell’abbandono”.

Leonardo Mancini