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Via alla Fase 2, ma non per tutti

C’è un’intera categoria che chiede linee guida certe in vista di una futura riapertura

All’alba della tanto attesa Fase 2, ancora non è chiaro quando potranno riaprire quelle innumerevoli attività di somministrazione che, un po’ per loro natura un po’ per conformazione dei loro locali, non avranno la possibilità, o comunque la facilità, di gestire la clientela con il distanziamento richiesto. Per la verità anche alcuni ristoranti, trattorie e bistrot vivranno questa difficoltà, ma sono sicuramente i pub e i cocktail bar quelli che saranno più colpiti da simili restrizioni. Così è nata l’idea di unire le forze, sedersi tutti insieme intorno a un tavolo e redigere alcune richieste da inviare al Comune di Roma, nelle persone di Sindaco (Virginia Raggi) e Assessori allo Sviluppo Economico e Turismo (Carlo Cafarotti) e alla Cultura (Luca Bergamo). Di seguito il documento redatto da alcune realtà promotrici, che stanno raccogliendo adesioni con la speranza di riunire in modo trasversale tutte le attività del settore:

 

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Egregi,

 Redigiamo la presente, a nome di centinaia di attività di ristorazione e di beverage operanti a Roma e in tutto il territorio laziale, per esprimere la nostra solidarietà come cittadini all’opera difficilissima che state svolgendo.

Sappiamo che state gestendo una delle situazioni più drammatiche mai vissute nella nostra città e dalla nostra Repubblica. Speriamo tutto finisca in fretta, e di poter ritornare nel minor tempo possibile a godere delle nostre solite abitudini, anche se in parte modificate.

Vi scriviamo per rappresentarVi che il mondo delle Micro, Piccole e Medie imprese, avrà enormi difficoltà a poter riaprire le proprie attività a causa del protrarsi dell’emergenza Covid-19.

Questa situazione eccezionale ha portato le Micro, Piccole e Medie Imprese a dover sostenere un sovraccarico economico ed una conseguente gravissima mancanza di liquidità con il rischio concreto di non riuscire a tirare su le saracinesche al termine di questa emergenza.

Spesso veniamo accomunati ad episodi di mala movida ma non dimentichiamoci che il nostro settore, per tradizione, è un attore protagonista del tessuto economico, sociale e culturale della città – garantendo a Roma un grande indotto economico, occupazionale con una proposta sempre di qualità – custodendo una delle caratteristiche che fa di questa città la più bella al mondo: l’ospitalità.

Siamo Ristoranti, siamo Cocktail bar, siamo Pub, e siamo Caffetterie e insieme, lavoriamo per la città ed i suoi ospiti dall’alba alla notte inoltrata e abbiamo bisogno di essere ascoltati concretamente per non chiudere i battenti per cause indipendenti dalle nostre volontà.

La salute dei cittadini è una priorità assoluta di uno Stato democratico, che ha l’obbligo di mettere in campo tutte le misure possibili per rendere assolutamente efficace la difficile operazione di tutela.

Sappiamo che ora la sfida più grande è sconfiggere questo nemico, non lo mettiamo in dubbio e siamo i primi a sostenervi in questa battaglia.

Pensiamo però che parallelamente si dovrebbero programmare delle linee guida chiare e condivise in vista delle riaperture. Le misure che si leggono sui giornali, sono purtroppo non sostenibili per la maggior parte delle attività. Tali restrizioni, se si dovessero concretizzare, potrebbero portare ad un rapido collasso delle imprese con ricadute importanti sull’intero settore. Ad oggi continuando a sostenere gli stessi costi fissi di cui già erano gravate, le suddette imprese accuserebbero un calo del fatturato fino all’80%.

Siamo disposti a tenere chiuse le attività per tutto il tempo che riterrà opportuno, ma per fare questo, abbiamo bisogno del vostro sostegno.

Vi chiediamo quindi di aprire un tavolo di discussione condiviso e di voler prendere in considerazione le seguenti prime proposte che auspichiamo possano essere utili nella stesura delle linee guida future di gestione dell’emergenza:

  1. Maggiore elasticità sugli orari di chiusura, consentendo ai locali una proroga temporanea alla somministrazione, sospendendo eventuali ordinanze estive.
  2. Aumentare i controlli riguardanti le vendite di distillati e birre nei supermercati e nei minimarket dopo le 18.
  3. Politica di agevolazione contributiva per le imprese.
  4. Implementare la proposta sull’ampliamento del suolo pubblico consentendo, ove consentito dal suolo pubblico antistante, la concessione gratuita a chi ne richiedesse l’ausilio per tutto l’anno corrente;
  5. Concessioni di suolo pubblico a tutti quei locali che ne vorranno usufruire ove possibile.
  6. Revisione dei costi di energia e utenze.
  7. Maggiore elasticità nei controlli, costituendo un meccanismo di monitoraggio che aiuti l’esercente ad attuare le norme e che utilizzi l’ammenda come strumento ultimo dopo i richiami.
  8. Semplificazione delle normative sul delivery e sull’asporto per mettere nelle condizioni tutti di poter aderire allargando le proprie possibilità di vendita.
  9. Scorporo delle tassa AMA per i mesi di mancato esercizio.
  10. Contributo a fondo perduto per le spese sostenute per l’acquisto di presidi di protezione obbligatori per il personale (mascherine, guanti monouso, ecc.) e per tutto ciò che sarà necessario per adeguarsi alle nuove normative (plexiglass, parafiato, apparati disinfezione ecc.) Garanzia di approvvigionamento a prezzo equo dei sopracitati materiali.

 Le parliamo da cittadini italiani, ma anche da imprenditori rispettosi delle regole che non vogliono né licenziare né chiudere le loro attività. Ci troviamo nella stessa condizione comune: vogliamo tutti fare la nostra parte per ripartire; lo vogliamo fare in sicurezza, tutelando i nostri clienti e al contempo vogliamo proteggere i tanti posti di lavoro che il nostro settore ha generato negli ultimi anni, consapevoli che la ripresa sarà difficile ma sarà possibile solo se la affronteremo insieme. Chiediamo solo di poter discutere condizioni idonee a permetterci di riaprire e di farlo con serenità e passione. Con l’obiettivo comune di continuare a costruire una città migliore, per tutti.

È solo un inizio, ci raccontano i promotori, che ha come obiettivo quello di far aprire un filo diretto con Roma Capitale. Le 10 richieste riportate rappresentano solo delle idee di base, che potranno essere discusse e approfondite. Al momento in cui scriviamo sono circa 200 i firmatari di questo documento, tra pub, cocktail bar, chioschi, caffetterie, ma anche ristoranti e bistrot e, da quanto ci risulta, stanno aumentando in maniera esponenziale, in proporzione alla crescente sensazione di incertezza che aleggia sul loro futuro.

Per sottoscrivere il documento basta scrivere una mail all’indirizzo hostingrome20@gmail.com riportando il nome del locale, recapiti del titolare/referente e indirizzo, in modo da poter essere ricontattati nel momento in cui ci saranno, si augurano i promotori, sviluppi istituzionali.

Red