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Villa Pamphili tra danneggiamenti e incendi

Il duro risveglio della Villa dopo il lockdown, tra Stati Generali e ricerca di sicurezza

Tratto da Urlo n.180 Giugno 2020

VILLA PAMPHILI – Ormai sono mesi che Villa Pamphili è al centro dell’attenzione, non per la sua bellezza o il suo valore culturale, ma purtroppo per la gestione del verde o per la distruzione del suo patrimonio artistico da parte di alcuni vandali. Con il brusco risveglio dopo il lockdown emergono le ferite che la Villa ha dovuto subire a causa degli attacchi perpetrati da vandali, in parte ancora ignoti, che nonostante l’inacessibilità della Villa hanno distrutto statue, targhe e fontane ma anche danneggiato strutture adibite al volontariato. In questi ultimi giorni la storica location è stata anche teatro degli Stati Generali dell’Economia voluti dal Premier Conte: una prova ulteriore, qualora ce ne fosse stato bisogno, della straordinaria considerazione del luogo. La speranza è che questa rinnovata attenzione, evidenziata anche da questo importante appuntamento, possa, in breve tempo, portare benefici su tutta l’area della Villa, che ne avrebbe un gran bisogno.

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L’INCENDIO AL VIVI BISTROT

Nella notte tra il 27 e il 28 maggio è avvenuto solo l’ultimo degli attacchi. Le fiamme hanno avvolto il Vivi Bistrot. L’incendio si è sviluppato all’esterno bruciando tutta la facciata laterale, un magazzino in uso al locale e le siepi di alloro limitrofe, risparmiando fortunatamente l’interno della struttura. La dinamica dei fatti dimostrerebbe la dolosità dell’evento e, a quanto appreso dalla Polizia Locale che controlla il parco anche di notte (servizio notturno attivato da una ventina di giorni proprio per l’aumento dei danneggiamenti), le fiamme sono divampate cinque minuti dopo il loro passaggio di ronda, anche se tuttavia non sono stati trovati inneschi sul posto. Dopo alcuni accertamenti quindi non è ancora chiara la natura dell’incendio, come spiegato sia dalle proprietarie, Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, che da un post del consigliere Pd, Lorenzo Marinone: “Stanotte all’1.04 circa, si è verificato un incendio (probabilmente di matrice dolosa) che ha creato enormi danni. Lo diciamo da mesi, ora più che mai è necessario intervenire con l’installazione di telecamere di videosorveglianza all’interno della Villa”, ha concluso su Facebook e confermato anche dopo le nostre domande, Marinone. “Solo una sinergia tra controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e un sistema di videosorveglianza potrà restituire serenità al nostro amato Parco storico. Il lavoro di sorveglianza notturna attivato da una ventina di giorni è encomiabile. Ma per garantire la sicurezza è necessario anche un sistema di videosorveglianza”. “Si indaghi sulla questione perché gli incendi raramente capitano senza un motivo. Ora l’amministrazione ne approfitti per avviare le pratiche per un nuovo bando di assegnazione. È molto grave che una struttura storica come il Vivi Bistrot non sia stata sorvegliata e curata dalla società che l’ha in custodia”. Concludono i consiglieri della Lega del Municipio XII, Giovanni Picone e Marco Giudici.

LA VIDEOSORVEGLIANZA

La necessità dell’installazione di un sistema di videosorveglianza è un argomento che coinvolge molti partiti dello scenario politico romano, ma che non trova d’accordo, a quanto pare, i residenti riuniti nell’Associazione per Villa Pamphili: “Non servono telecamere e droni”, così come rimarcato sul Corriere della Sera, “servono appostamenti, conoscenza del territorio e dei frequentatori e soprattutto una perlustrazione fatta non stando seduti dentro le auto o sopra un cavallo, ma passeggiando tra sentieri e boschetti”. L’incendio al Vivi Bistrot riaccende così la discussione sulla necessità di un maggiore controllo nella Villa: “Il tema della sicurezza rappresenta uno dei tanti fallimenti della Giunta Raggi – afferma Picone – che oltre ad organizzare tavoli di confronto, non ha prodotto nessun provvedimento in tal senso”. Dalla Lega infatti propongono l’assegnazione dei Casali della Villa alle Forze dell’Ordine che in cambio avrebbero l’onere di controllare il territorio. “Anche l’immobilismo sul fronte degli spazi interni, come le serre storiche e i vari casali, contribuiscono a minare la sicurezza dei frequentatori oltre quella del patrimonio dell’area. Parlare di videosorveglianza per un’area così vasta è pura propaganda”.

Giancarlo Pini