ROMA – Mercoledì 10 maggio tornano in manifestanti in Campidoglio, l’appuntamento è con la protesta contro la Ztl Fascia Verde e i limiti al traffico che verranno imposti ad alcune categorie di veicoli a partire dal prossimo novembre. A partire dalle 17 i manifestanti si ritroveranno in Campidoglio per far sentire la loro voce all’Amministrazione Capitolina, così come, in oltre 70mila, hanno già ribadito firmando la petizione lanciata online dal consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori.
LA MANIFESTAZIONE
“Le correzioni non bastano, la norma deve essere riscritta completamente, e seguendo il criterio di un’operazione verità, smarcata da ecodeliri modaioli – Afferma il consigliere Santori in una nota – Il Sindaco Gualtieri legga ai romani i dati veri: a traffico bloccato dal lockdown gli inquinanti non sono scesi. Il primo cittadino non tiri in ballo la Regione Lazio, che indica altri mezzi per raggiungere l’obiettivo, non sbandieri una norma Ue riferita a dati di dieci anni fa e che chiede provvedimenti contro l’inquinamento con esito finale fissato però al 2030″. Dal Carroccio chiedono di dare risposte a quanti in questi giorni si stanno mobilitando contro questo provvedimento percepito come iniquo: “La petizione ha raggiunto quasi 75mila firme. Subito un tavolo di confronto con tutta la città, lavoratori, famiglie, associazioni di categoria e di consumatori”, conclude.
I TENTATIVI DI MODIFICA
Intanto dal Campidoglio è stato istituito un tavolo tecnico per valutare delle modifiche al provvedimento. Gualtieri nei giorni scorsi ha anche annunciato di avere intenzione di cercare un dialogo con la Regione Lazio che avrebbe, così spiega il Sindaco, emanato la legge che ha costretto il Comune ad adottare questo provvedimento. Ora sarebbe il dialogo tra le due istituzioni la via per ottenere deroghe e rinvii. In merito a questo dal M5s capitolino parlano di una “scaricabarile vergognoso”. In riferimento al Sindaco, la consigliera del M5s Linda Meleo e quello della Civica Raggi, Antonio De Santis, sottolineano come “non sapendo come giustificare il suo pessimo operato, tenta di confondere volontariamente la verità. Ma questa scelta è solo ed esclusivamente sua e, dunque, deve assumersene la piena responsabilità”.
Redazione
