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ZTL Fascia Verde: il Comune ha bocciato il referendum

La commissione capitolina ha dichiarato inammissibile il quesito sulla nuova ZTL Fascia Verde che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 novembre

ROMA – La commissione capitolina incaricata di valutare il quesito referendario contro l’istituzione della Nuova ZTL Fascia Verde ha dato esito negativo. Il testo è stato infatti dichiarato inammissibile.

LA MOTIVAZIONE

La dichiarazione di inammissibilità sarebbe legata alle tematiche che vengono naturalmente portate in causa parlando di questa tematica. Soprattutto per quanto riguarda inquinamento e salute. In questo caso, hanno affermato i membri della commissione, la competenza su queste materie non sarebbe esclusivamente di Roma Capitale, ma anche di altri enti. A causa di questa molteplicità di competenze il testo del quesito referendario non sarebbe quindi ammissibile.

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IL PROVVEDIMENTO

La volontà del comitato promotore del referendum era quella di ascoltare il parere dei romani in merito alle misure che, a partire dal 1 novembre prossimo, dovrebbero limitare la circolazione per le auto più inquinanti all’interno del nuovo perimetro delle ZTL Fascia Verde. Il controllo sarebbe affidato ai varchi, muniti di telecamere, non ancora attivi.

LA REPLICA DEL COMITATO PROMOTORE

A replicare alla notizia è il comitato promotore di questo referendum in una nota: “La ‘democratica’ Commissione del Campidoglio, scelta dal Consiglio comunale, ha deliberato che i cittadini romani non possono pronunciarsi e votare sulla Ztl fascia verde e ha così concluso, con una motivazione dogmatica, che il quesito per il referendum consultivo da noi presentato è (per lorsignori) inammissibile – e ancora – Secondo loro il Comune di Roma non ha competenza ‘esclusiva’ sulla Ztl – spiega Andrea Bernaudo- Peccato che Roma Capitale sulla Ztl fascia verde ha sinora fatto, disfatto, corretto, modificato e rinviato autonomamente la sua delibera senza alcun controllo. Una decisione che grida vendetta anche dal punto di vista strettamente giuridico: perché Roma Capitale, pur rispondendo a direttive e regole sovraordinate, ha invece una discrezionalità circa il perimetro di applicazione delle limitazioni del traffico veicolare urbano. Infatti ha escluso in via definitiva (e poi in parte riammesso provvisoriamente) circa 700.000 romani dal diritto alla circolazione nella Capitale, oltre ad altre indefinite centinaia di migliaia di pendolari e turisti non provvisti di veicoli di ultima generazione, ibridi o elettrici. Ma è sconcertante anche dal punto di vista politico, perché se fosse corretta la conclusione della Commissione comunale (e a nostro avviso non lo è) significherebbe che in realtà la colpa della Ztl fascia verde è tutta della Regione Lazio e dell’Unione Europea”. Al momento dal Comitato promotore del Referendum di starebbe valutando un ricorso contro questa decisione, un procedimento per il quale ci si dovrebbe rivolgere al TAR del Lazio.

L’ATTACCO DEL CARROCCIO

Dal Campidoglio sono il capogruppo della Lega capitolina Fabrizio Santori e il consigliere Maurizio Politi a prendere parola: “L’amministrazione per l’ennesima volta calpesta la partecipazione e la democrazia ignorando i cittadini e le loro esigenze, e inseguendo un ambientalismo falso che promuove esclusivamente interessi relativi e dannose ideologie. Sosteniamo le associazioni che hanno proposto di portare i romani al voto, e saremo al loro fianco per proseguire la battaglia contro la follia della fascia verde più grande d’Europa, disegnata dal Pd secondo dati sbagliati sull’ inquinamento e in una città in cui mezzi pubblici sono indecenti”.

LA PROROGA

Al momento non è ancora chiaro se dal 1 novembre prossimo la nuova ZTL Fascia Verde entrerà in vigore. Al momento infatti si starebbe valutando una proroga, in particolare per quanto riguarda le vetture Euro 3 benzina ed Euro 4 diesel. Il motivo di questa possibile proroga sarebbe nel confronto in corso tra Comune di Roma, Regione Lazio e Arpa in merito ai valori della qualità dell’aria che sarebbero in miglioramento.

Redazione