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Provincia: studenti ‘ambasciatori’ per “Model United Nations”

“Model United Nations”, un’iniziativa che ha visto 1000 studenti di 35 differenti scuole superiori di Roma e Provincia improvvisarsi diplomatici e confrontarsi con i temi della politica mondiale. Zingaretti: “Essere studenti significa lavorare per diventare i cittadini di domani”


Ambasciatori per tre giorni: circa 1000 studenti di 35 scuole superiori di Roma e Provincia, dal 19 al 21 dicembre scorso, hanno svestito i panni di “semplici alunni” per indossare quelli di simbolici diplomatici e sedere così sui banchi delle Nazioni Unite. È l’iniziativa “Model United Nations” realizzata su impulso della Provincia di Roma e in collaborazione con l’associazione United Network: gli studenti si sono riuniti per approfondire i temi dell’agenda politica mondiale in una vera e propria simulazione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, con tanto di discorsi, preparazione di bozze di risoluzione, negoziazioni, risoluzione di conflitti. L’iniziativa è stata tenuta a battesimo il 19 nella sede della Fao, sede dei lavori insieme ad alcuni spazi di palazzo Valentini, dal Presidente della Provincia Nicola Zingaretti. “Essere studenti – ha detto Zingaretti – significa lavorare per diventare i cittadini di domani. E ciò vuol dire avere nozioni, ma anche sviluppare capacità di pensare, di essere critici, autonomi. Essere così lontani dal rischio della semplificazione, essere liberi e quindi capaci di vedere nelle differenze non un rischio ma un’opportunità”.
Secondo Zingaretti le Nazioni Unite sono “il simbolo del fatto che tante differenze unite possono rappresentare una forza e non un pretesto per odiarsi” ed è per questo che, anche attraverso iniziative come quella promossa per gli studenti della provincia, “scommettiamo sul valore delle differenze”.
La tre giorni dei Model United Nations ha avuto un prodromo con una serie di lezioni tenute da esperti e docenti universitari sui temi della cittadinanza e della storia delle relazioni internazionali. Dopo la giornata inaugurale, il 20 dicembre i ragazzi si sono ritrovati nei palazzi della Provincia per proseguire nei lavori suddividendosi in sette commissioni.
Infine la tre giorni si è chiusa il 21 all’Auditorium con un’assemblea plenaria nel corso della quale sono stati presentati i report delle commissioni e si è proceduto al conferimento degli attestati di partecipazione.
“È la prima volta che Roma ospita un evento per i giovani di questa portata legato alle Nazioni Unite – ha spiegato Zingaretti – circa 1.000 tra ragazze e ragazzi per tre giorni hanno discusso dei grandi problemi del mondo, come costruire la pace, la solidarietà e la non violenza”. “Gli studenti – ha proseguito – hanno potuto toccare con mano quanto sia difficile e utile ascoltare le ragioni dell’altro e quanto sia complicato scrivere una risoluzione partendo da posizioni diverse per trovare un punto di compromesso che sia il più condiviso possibile”.
Dopo i “tre giorni romani”, nel corso dei quali è intervenuta anche l’Assessore provinciale alle Politiche scolastiche, Paola Rita Stella, in 350 parteciperanno a gennaio a un workshop ad Harvard (Boston) mentre a marzo 350 ragazzi italiani saranno alla 38esima edizione della National High School Model Conference nella sede delle Nazioni Unite a New York. “Per tre giorni – ha
continuato Zingaretti – questi ragazzi hanno lavorato solo in inglese, un punto di orgoglio per una generazione della quale spesso si parla solo in negativo, quando tira le molotov, si arrabbia o si droga. In questo momento se non si aiutano i giovani non si aiuta l’Italia, bisogna capirlo in fretta. Crediamo nel valore insostituibile della scuola pubblica italiana, perchè in un momento difficile la scuola, la ricerca e l’Università possono essere i motori dello sviluppo”.

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