LA DELIBERA DI GIUNTA – La Giunta capitolina nella giornata di ieri ha approvato un delibera nella quale si conferma l’interesse per la realizzazione del progetto di Tor di Valle. All’interno dello stesso documento, come spiegano da Roma Capitale, si conferisce mandato al Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica di procedere alla revisione della determinazione del pubblico interesse della delibera del 2014 dell’amministrazione Marino. Il tutto per adeguare l’interesse pubblico ai nuovi obiettivi presentati dalla maggioranza grillina nell’ordine del giorno del 23 marzo scorso votato in Consiglio Comunale.
I NUOVI OBIETTIVI – In particolare per ottenere il Pubblico Interesse, il progetto dovrà prevedere il taglio di oltre il 50% delle cubature del Business Park, anche eliminando le tre torri di Daniel Libeskind, e la “massima accessibilità dell’area tramite il trasporto pubblico su ferro e il potenziamento della ferrovia Roma-Lido – si legge in una nota del Campidoglio – prevedendo in particolare un servizio minimo di 20.000 passeggeri l’ora sull’intera tratta, a cui vanno garantiti ulteriori 7.500 passeggeri l’ora sulla FL1 durante gli eventi sportivi, i passeggeri della FL1 potranno accedere all’area attraverso il ponte ciclo-pedonale che viene confermato”. Si punta poi all’unificazione della Via Ostiense con la Via del Mare, nel tratto che va dal GRA fino a Viale Marconi: “L’allungamento del percorso – si legge – permetterebbe di raggiungere anche il previsto Ponte dei Congressi già finanziato dallo Stato”. Si guarda poi al “superamento delle condizioni di rischio idrogeologico con un intervento più esteso lungo il Fosso di Vallerano”, assieme ad una “edificazione sostenibile di basso impatto ambientale e con elevati standard energetici attraverso l’adozione di materiali e tecnologie d’avanguardia”.
IL PROGETTO – È il quotidiano Repubblica.it a parlare più nello specifico del progetto e della planimetria fornita dai proponenti al Comune di Roma, della quale la testata sarebbe in possesso. Nell’edizione online del quotidiano si legge che con il taglio del 50 per cento delle cubature, al fianco dello stadio “si conteranno allora 18 palazzine alte al massimo sette piani”. Sempre nella planimetria non sarebbe più presenta il ponte dello Stadio, non menzionato nemmeno nelle linee giuda della Giunta. Dal punto di vista della mobilità su ferro sembrano essere spariti i 10 milioni di euro per la ristrutturazione della fermata Tor Di Valle, mentre non si parla più di treni per la Roma-Lido, ma di passeggeri/ora. Questo rende più difficile comprendere se l’investimento dei privati sarà focalizzato sull’acquisto di nuovi treni oppure sul revamping dell’esistente. Per il resto del progetto “Tornando alle tavole dei tecnici dell’As Roma e del costruttore Luca Parnasi – si legge su Repubblica – in attesa del nuovo rendering, continua il tour lungo la promenade e l’area commerciale. Negozi, ristoranti e hotel conducono al catino che ospiterà fino a 55mila spettatori. Poi si scoprono i campi di allenamento della Roma. A completare il quadro sono i parcheggi, multipiano e a raso, e le grandi aree verdi che da una parte costeggiano il Tevere e dall’altra la via del Mare e la via Ostiense. Nei 598mila metri cubi non sembrerebbe esserci traccia, invece, dell’ippodromo disegnato da Julio Lafuente per le Olimpiadi del 1960”. Sul cui destino inciderà la questione del vincolo della Soprintendenza.
LeMa