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    Stadio della Roma: l’annuncio, i tagli e le opere pubbliche

    L’intervento a Tor di Valle si farà, ma restano molte perplessità sull’impatto e sulle opere pubbliche che saranno tagliate

    L’ANNUNCIO – Nella sera di venerdì la Sindaca Raggi ha comunicato ai cittadini che lo Stadio della Roma si farà e troverà posto a Tor di Valle. Allo stesso tempo ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con i proponenti per il dimezzamento delle cubature, l’elevazione degli standard di costruzione, la messa in sicurezza di Decima, e la realizzazione di una nuova stazione sulla Roma-Lido. “Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio della Roma e lo abbiamo trasformato in una opportunità per Roma. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città – ha scritto la Sindaca sul suo profilo Facebook – Ci siamo riusciti. Abbiamo evitato il progetto monstre ereditato dalla precedente amministrazione. A Tor di Valle nascerà uno stadio ma moderno, ecocompatibile, all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie ma soprattutto sarà un’opera che rispetterà molto di più l’ambiente e il territorio”. L’annuncio della Sindaca, seppur ha fatto gioire i tanti tifosi, ha lasciato non poche perplessità.

    LE OPERE PUBBLICHE – Naturalmente il calcolo che molti romani hanno fatto è quello del rapporto tra cubature e opere pubbliche. È naturale che se le tre torri verranno accantonate (ma al loro posto sorgeranno comunque degli edifici di sette piani) qualche opera pubblica dovrà pur essere tagliata. La Sindaca ha sottolineato di aver previsto una convenzione con i costruttori: “Avranno priorità le opere di urbanizzazione utili alla città e ai romani, come la messa in sicurezza dell’area di Decima o il potenziamento della ferrovia Roma-Lido grazie a cui si accorceranno i tempi per andare e venire dal litorale di Ostia”. Ma tutto il resto? Nel suo bollettino periodico Virginia Raggi è poi tornata sull’argomento, dando alcune nuove informazioni: “Sarà rinnovato l’asse viario della via del mare e via ostiense tra Marconi e Gra. Inoltre una parte degli edifici coinvolti nel progetto saranno destinati ad attività socio-culturali da definire insieme ai cittadini per favorire la partecipazione della cittadinanza”.

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    IL NODO DELLA MOBILITÀ – In queste ore sono molte le speculazioni sul futuro della mobilità nell’area. In particolare con l’eliminazione della biforcazione della linea B (già immaginato visti i pareri negativi di Atac) per quanto riguarda gli interventi sulla Roma-Lido si parla di una nuova fermata (probabilmente la sistemazione dell’esistente Tor di Valle i cui cantieri sembrano essere fermi) e l’inserimento sulla linea di due nuovi treni (al posto dei 15 ipotizzati in precedenza). Anche gli interventi sul trasporto privato sembrano essere stati diminuiti. Se la Sindaca parla ancora di rinnovo dell’asse viario della via del Mare e dell’Ostiense, non si fa menzione del collegamento con la Roma-Fiumicino, né dei ponti ciclo-pedonali inseriti nel progetto.

    DALLA REGIONE – Il 3 marzo prossimo dovrebbe riaprirsi la Conferenza di Servizi in Regione, anche se già si parla di una ‘maxi proroga’ volta a rivedere il progetto. Ma intanto è l’assessore regionale alla Mobilità, Michele Civita, a prendere la parola. Per lui “mentre è stato detto chiaramente che le attuali cubature saranno ridotte in modo significativo, non si conoscono ad oggi le opere e le infrastrutture per garantire la mobilità, il miglioramento dell’ambiente e della qualità urbana – seguita Civita – su tutto ciò la Regione eserciterà il ruolo e la funzione di sua competenza”.

    I DUBBI SULL’ITER – Oltre a comprendere quale sia la portata dei tagli effettuati, soprattutto in materia di opere pubbliche, resta da capire come si potrà proseguire sull’iter di approvazione. Se infatti la delibera dovesse modificarsi, la Conferenza di Servizi potrebbe dover ripartire dal via, allungando di molto i tempi per la cantierizzazione. “Se il progetto cambia – seguita Civita – bisognerà richiedere una nuova valutazione tecnica e un nuovo pronunciamento da parte del Consiglio Comunale di Roma sul pubblico interesse”. Oltre questo resta il nodo della richiesta di Vincolo avanzata dalla Soprintendenza. Un iter da 120 giorni 80 dei quali a disposizione dei proponenti per avanzare le loro osservazioni. La data conclusiva dell’iter del vincolo è fissata al 6 giugno e sarà il Ministero ad avere l’ultima parola sulla vicenda.

    LeMa