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Stadio della Roma: L’Aula Giulio Cesare aspetta il voto sulla revoca dell’interesse pubblico

Europa Verde: "Dove è finita l revoca dell’Interesse Pubblico per Tor di Valle? Cosa aspettano le forze politiche presenti in Consiglio?”

ROMA – Il 28 maggio scorso la Giunta di Virginia Raggi ha sottoscritto una Delibera che, di fatto, revocherebbe l’interesse pubblico sulla realizzazione dello Stadio e del Business Park a Tor di Valle. Un atto necessario dopo il passo indietro della Società giallorossa e il conseguente superamento dei presupposti per rientrare nella cornice della legge Del Rio sugli stadi. La questione è già passata per un parere nel parlamentino di via Silone (Municipio IX), ad essa è stato accordato un parere positivo in seconda convocazione con il solo voto dei 5 Stelle. 

IL NODO DEI TERRENI

Sul tavolo al momento resta il nodo dei terreni di Tor di Valle di proprietà dell’Eurnova del gruppo Parnasi che potrebbe (forse) vantare un qualche tipo di risarcimento con lo stop all’iniziativa. Naturalmente perché l’interesse pubblico venga ritirato la Delibera deve essere ratificata anche dal voto dell’Aula Giulio Cesare, dove i numeri della maggioranza grillina sono tutt’altro che certi.

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LE DOMANDE DEI VERDI

A quanto pare quest’atto tarda ad essere presentato in Consiglio Comunale, così gli esponenti di Europa Verde del Lazio e di Roma, Nandoe Guglielmo Calcerano, hanno avanzato alcune domande indirizzate all’amministrazione capitolina: Doveva essere una priorità e invece la revoca dell’interesse pubblico per la realizzazione dello ‘Stadio’ a Tor di Valle è finita nel dimenticatoio. Cosa si nasconde dietro? Perché la Conferenza dei Capigruppo non mette la questione in votazione all’ordine dei lavori dell’assemblea capitolina, visto che ormai è stato abbondantemente superato il tempo a disposizione delle Commissioni per esprimere eventuali pareri o emendamenti (art.51 del Reg. Cons. Comunale)? Cosa aspettano le forze politiche presenti in Consiglio?“.

ORA IL RISARCIMENTO DEI DANNI

Dai Verdi arriva anche la richiesta di dare seguito alla possibilità di ottenere un risarcimento per i costi dell’istruttoria sostenuta fino ad ora dal Comune di Roma che, nel caso si guardi ad un’area diversa, dovrà essere ripercorsa dall’inizio: “Con la revoca, la Sindaca ha compiuto un ‘atto dovuto’ e ora vogliamo invece vedere se la proposta della Giunta di avviare una procedura di ‘risarcimento danni’ nei confronti dei soggetti che, al limite del ‘millantato credito’, hanno portato l’amministrazione comunale a sostenere ingenti spese per le procedure istruttorie e di verifica, andrà veramente avanti“.

NESSUNA CONTRARIETÀ ALLO STADIO

Ancora una volta da Europa Verde si torna a sottolineare come non ci sia stata mai una contrarietà netta alla realizzazione di uno stadio, ma che questa struttura calata in un’area come quella di Tor di Valle non poteva non scatenare l’ira degli ambientalisti e di tanti comitati e associazioni contrari al consumo di suolo: “Noiseguitano Bonessio e Calceranonon siamo mai stati contrari alla realizzazione di un nuovo stadio: eravamo contrari alla sua collocazione in un’area palesemente inidonea in quanto a collegamenti, a rischio idrogeologico e, peraltro, di pregiato valore ambientale. Un’area per la quale, inoltre, non era prevista neppure la riconversione della Roma-Lido da ‘trenino’ a ‘metropolitana’ urbana veloce, ma solo il restyling della stazione di Tor di Valle. Oraconcludono – se i club calcistici di Roma vogliono uno stadio di proprietà, si guardi innanzitutto alle aree adatte secondo il Piano Regolatore o al recupero di aree già compromesse da edificazioni dismesse”.

Leonardo Mancini