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    Stadio della Roma: verso i prossimi appuntamenti della Conferenza di Servizi

    stadio roma 138

    La partita su interesse pubblico e Roma-Lido si gioca in Regione

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    Tratto da Urlo n.138 settembre 2016

    STADIO DELLA ROMA – “Siamo molto soddisfatti per l’avanzamento della procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più importanti in Italia”, ha dichiarato il Presidente della società giallorossa James Pallotta il 30 agosto scorso, dopo il passaggio della documentazione sull’intervento di Tor di Valle dal Comune alla Regione. “Desidero esprimere, da imprenditore che opera nella nostra città, un sentito ringraziamento a tutti gli uffici coinvolti e confermare la nostra disponibilità ad un constante dialogo durante la prossima fase dell’iter amministrativo”, gli fa eco Luca Parnasi, Presidente della società Eurnova, dopo che la documentazione sullo Stadio e sul Business Park arriva in Regione con due giorni di ritardo rispetto ai 90 giorni individuati dalla procedura.

    Ma al primo entusiasmo sulla conclusione dei controlli da parte degli uffici capitolini, seguono i dubbi sulla documentazione effettivamente trasmessa in Regione Lazio. Infatti è la stessa Pisana a sottolineare le mancanze: “Manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti/elaborati”. A tali richieste da parte della Regione il Comune di Roma replica attraverso il suo sito internet: “Ogni parere nel merito – si legge – verrà espresso in sede di Conferenza di Servizi”. Nonostante il Comune abbia ribadito “la volontà di realizzare lo Stadio nel pieno rispetto delle regole”, nei giorni scorsi è proseguito il pressing della Regione per ottenere la documentazione mancante prima dell’apertura dei lavori, ponendo la data limite del 6 settembre: “Poiché il Comune, pur segnalando carenze nei documenti e negli elaborati, ha richiesto l’avvio della Conferenza di Servizi, la Regione Lazio invita l’Amministrazione Capitolina ad esplicitare, entro il 6 settembre, un’eventuale mancanza d’interesse pubblico”.
    Il Comune di Roma non è rimasto insensibile alla richiesta della Regione, infatti nella serata del 5 settembre avrebbe inviato alla Pisana ulteriore documentazione, spostando in avanti la data d’apertura della Conferenza. A darne notizia è ancora una volta la Regione, parlando di “ulteriori contributi sul progetto, si ritengono quindi differiti i tempi di indizione della Conferenza di servizi”. Dall’apertura dei lavori scatterà il conto alla rovescia sui 180 giorni destinati all’esame del progetto da parte della Regione.

    La documentazione inviata dal Comune (una relazione di 16 pagine) contiene le perplessità avanzate dal Dipartimento Mobilità e Trasporti, Urbanistica, Tutela Ambientale, Lavori Pubblici e Acea. Si parte con l’indicazione delle alberature da abbattere, l’approfondimento progettuale sulle aree golenali del Tevere e la previsione dei consumi energetici. Poi lo smaltimento delle acque industriali, di quelle domestiche e delle terre di scavo. Dai Lavori Pubblici arrivano richieste in merito alla connessione con il futuro Ponte dei Congressi e sulla possibilità di realizzare l’unificazione di via Ostiense e via del Mare fino a viale Marconi.

    Si arriva poi alla mobilità pubblica dove, a nostro parere, risiede il nodo centrale dell’indicazione di pubblico interesse. Manca il progetto sul potenziamento della Roma-Lido, non previsto a fronte della preferenza per lo sfioccamento (la biforcazione in direzione Tor di Valle) della Metro B. Una questione importante che la Conferenza di Servizi, soprattutto perché regionale (come della Regione è la proprietà della Roma-Lido), non potrà non prendere in esame. È chiaro come, perché ci sia un reale interesse pubblico, i flussi di traffico, così come il trasporto pubblico, non dovranno gravare sull’esistente già in sofferenza ma migliorare la qualità della vita di cittadini, residenti e pendolari.

    Nella Delibera Comunale viene inserito il limite minimo del 50% dei tifosi che possano raggiungere lo Stadio con i mezzi pubblici, attraverso il potenziamento del “trasporto pubblico su ferro a servizio dell’area di Tor di Valle e della città con frequenza di 16 treni/ora nelle fasce orarie di punta giornaliere, prioritariamente attraverso il prolungamento della linea B della metro fino a Tor di Valle”, ma anche con il “contestuale potenziamento della Roma Lido”. Sono circa 19.200 passeggeri l’ora, cioè quei 16 treni ogni 60 minuti che rappresentano la capacità massima della linea B. Mantenere questa cadenza di treni, con uno sfioccamento verso Tor di Valle, significherebbe quindi allungare enormemente i tempi di attesa in direzione e dal capolinea di Laurentina. Questo ragionamento va inserito anche nel più ampio scenario cittadino, dove la linea B, con la previsione del collegamento con la C, nei prossimi anni avrà un aumento di utenza. Mentre la Roma-Lido, nelle condizioni in cui versa, non sostiene già oggi il peso dei flussi di pendolari che quotidianamente ne affollano i vagoni.

    Questo ragionamento sembra essere stato accolto anche dagli organismi regionali, che potrebbero puntare all’ammodernamento della linea slegandola dal destino dello Stadio e da quanto si deciderà in Conferenza di Servizi. Infatti nella Commissione Capitolina Trasporti, tenutasi il 9 settembre, si apprende che dopo il pronunciamento del Cipe, previsto per metà ottobre, la Regione sarebbe pronta a stanziare 180milioni di euro per i lavori necessari alla linea, fondi già annunciati in passato ma fino ad oggi immobilizzati. A quanto dichiarato in Commissione dai tecnici dell’Atac, sarà necessario circa un anno di progettazione prima di far partire le gare e i lavori, che avranno una durata prevista di 3 o 4 anni. La frequenza dei treni della “nuova Roma-Lido”, trasformata in metropolitana di superficie, non sarebbe ancora quantificabile, ma gli interventi dovrebbero coinvolgere anche alcune stazioni. Sarebbero invece soltanto 33 i milioni destinati ai treni, per la sostituzione dei più vecchi. Sulla situazione attuale è Enrico Stefàno, Presidente della Commissione Trasporti del Comune, ad affermare che “nel breve periodo Atac ci ha ribadito che sta portando avanti un’opera di manutenzione su 8 treni Ma200 e ha garantito che sta cercando di rimetterli in condizione di esercitare il servizio, oggi garantito da altri 8 Caf”. Sulle intenzioni della Regione Lazio ha poi aggiunto: “Convocheremo una Commissione anche alla presenza della Regione per avere contezza dei 180 milioni che l’ente dovrebbe stanziare per la linea”.

    La possibilità che gli interventi sulla Roma-Lido vengano disgiunti dall’edificazione del Nuovo Stadio e del Business Park non è da sottovalutare. Il miglioramento del trasporto su quella direttrice, oltre a fare il paio con i necessari interventi legati alla mobilità per il progetto di Tor di Valle, è un obiettivo ormai irrinunciabile. Non si può dimenticare che, seppure nell’area di Tor di Valle “non ci viva nessuno”, come ha ricordato recentemente l’Assessore Berdini, la Roma-Lido è frequentatissima, anzi sovraccarica. Quartieri popolosi, spesso di nuova edificazione, che hanno il loro unico sbocco sulle arterie già intasate di via Ostiense e via Cristoforo Colombo, e che non hanno visto il sistema dei mezzi pubblici progredire assieme alla progettazione urbanistica (se mai c’è stata), hanno bisogno del potenziamento di questa arteria ferroviaria in modo non più rimandabile.

    Con l’avvio della Conferenza di Servizi, alle Amministrazioni bisogna tornare a chiedere chiarezza, soprattutto se è vero, come sembra, che la posizione della Giunta Raggi sia quella di decidere gli elementi di interesse pubblico del progetto in quella sede, a fronte delle criticità esposte dagli enti e delle possibili soluzioni.

    Leonardo Mancini