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    Tor di Valle: stadio al posto dell’Ippodromo

    Al via il dibattito: la politica parla di occasione mentre i cittadini temono nuove speculazioni.

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    Quello che solo pochi mesi fa davamo per un lontano progetto, potrebbe essere più vicino di quanto crediamo. Il 30 dicembre scorso infatti, in una conferenza stampa congiunta tra Orlando (Florida) e Trigoria, il presidente della As Roma, James Pallotta, il proprietario dei terreni, il costruttore Luca Parnasi, l’A.d. della squadra Claudio Fenucci e il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, hanno annunciato che il nuovo stadio, di proprietà dei giallorossi, sorgerà a Tor di Valle. Una struttura per circa 60.000 tifosi a firma dall’architetto Dan Meis, che dovrebbe essere pronta per la stagione 2016/2017. “Erano quattro anni e mezzo che ci auguravamo di ricevere la proposta della Roma per individuare l’area – ha commentato il Sindaco Alemanno durante la conferenza stampa – Siamo convinti di poter avere in un anno tutte le autorizzazioni per far partire i lavori, ma se fosse approvata la legge sugli stadi i tempi si accorcerebbero ulteriormente”. Tra dichiarazioni di merito e le speranze di Pallotta sul primo gol di Francesco Totti nel nuovo stadio, ciò che resta sono tutte le criticità che questo territorio presenta. “Potrà essere l’occasione per la riqualificazione dell’intera area – dichiara il Presidente del Municipio XII, Pasquale Calzetta – Occorre però fare attenzione ad alcune questioni come la presenza del depuratore Acea che serve tutta l’area sud di Roma – per il quale si parla già di interramento e della disponibilità alla realizzazione da parte di Roma Capitale – Fondamentali anche altri due aspetti: la mobilità e le infrastrutture – seguita Calzetta – per i quali bisognerà garantire un adeguato potenziamento. È importante che si lavori anche per la sostenibilità e l’impatto ambientale sull’ansa del Tevere. Questi sono i punti su cui il Municipio ha già dato indicazioni precise. Ci aspettiamo soluzioni progettuali in grado di dare risposta a questi problemi imprescindibili”. Sulle stesse questioni si scaglia il Pd municipale, con il coordinatore, Andrea Santoro, che dichiara di trovare “singolare l’appoggio del Municipio XII all’opera, dato ancora prima di aver potuto visionare qualsiasi idea progettuale.

    La fattibilità dell’opera è sicuramente collegata ai problemi della mobilità, con la necessità di realizzare la nuova fermata di Torrino-Mezzocammino e di riqualificare quella di Tor di Valle. Inoltre, con questo progetto, si potrebbe parlare nuovamente del Ponte dei Congressi – per assicurare il collegamento fra i Municipi XV e XVI con il XII – e dell’unificazione della via del Mare con l’Ostiense”. In ogni caso sarà necessario attendere il progetto dell’intervento per comprenderne l’impatto e la fattibilità. Su questo tema è infatti intervenuto Maurizio Cuoci, Assessore all’Ambiente e Vicepresidente del Municipio XII, spiegando che se la costruzione dello stadio non dovrebbe essere un problema, in quanto sorgerebbe all’interno di uno spazio già destinato a verde sportivo, è la trasformazione del territorio attorno alla struttura a poter creare problemi: “Se l’obiettivo è quello di costruire uno stadio con un nuovo quartiere attorno, bisognerà porre particolare attenzione perché tutte le necessità del territorio vengano tutelate. In ogni caso bisognerà attendere il progetto per capire l’impatto dell’opera sul territorio. Un occhio di riguardo deve essere destinato all’ambiente dell’ansa del Tevere, una zona soggetta ad esondazione del fiume che va fortemente tutelata”. Anche Cuoci ritorna sul problema della mobilità nell’area, richiamando l’importanza dei trasporti pubblici: “Sarà necessaria la trasformazione del trenino Roma-Ostia Lido in una vera e propria linea metropolitana, rivedendo anche la struttura della stazione di Tor di Valle che, ad oggi, non è degna di questo nome. Altro problema saranno i collegamenti radiali e gli attraversamenti su via Ostiense, anche di carattere pedonale, che vanno di pari passo con l’adeguamento della rete viaria”. La necessità di visionare un progetto, da condividere con i cittadini, è una priorità per Massimiliano De Iuliis, Consigliere Pdl al Municipio XII: “Per ora si può dare un giudizio positivo di massima, ma va capito bene quale sia il progetto, approfondirlo con i cittadini, comprenderne l’impatto sul territorio e se tutti i problemi evidenziati dal Municipio siano risolvibili”. Se pur con i dovuti distinguo, principalmente dovuti all’attesa del progetto, le istituzioni municipali sono favorevoli all’opera.

    I cittadini, d’altra parte, non sembrano invece accogliere di buon grado la costruzione dello stadio. “Siamo molto preoccupati dai nuovi sviluppi – ha dichiarato il Comitato di Quartiere Torrino-Decima con Federico Polidoro – faremo di tutto per contrastare l’opera. Questa decisione condanna la zona ad un destino segnato dal cemento, soprattutto a fronte della possibile lottizzazione di terreno a carattere residenziale. Non possiamo immaginare la convenienza economica di costruire uno stadio di proprietà della AS Roma senza ottenere delle concessioni edilizie di carattere residenziale”. Molti dubbi vengono avanzati dai cittadini soprattutto in merito alla fattibilità dell’opera: “Visto l’avvicinarsi delle prossime elezioni abbiamo intenzione di contattare tutti i candidati del territorio per chiedere loro una presa di posizione chiara nei confronti dello stadio. Questo perché – seguita Polidoro – riteniamo che dopo la tornata elettorale, se dovesse mancare la volontà politica, quest’opera non vedrà mai la luce”. Sono poi le problematiche riguardanti la salvaguardia dell’ecosistema dell’ansa del Tevere a preoccupare il CdQ che, ancora una volta, rilancia il progetto di tutela firmato dal WWF: “La protezione del territorio vicino al fiume è l’unica idea perseguibile in questo momento. Non intendiamo piegarci a nuove costruzioni anche perché in molti, tra cui gli analisti dell’Associazione Nazionale Costruttori – conclude il rappresentante del comitato – sono dell’idea che il futuro dell’edilizia non sta nei nuovi cantieri, ma nel recupero di strutture esistenti”. Sicuramente bisognerà attendere la stesura definitiva del progetto per capirne il reale impatto sul territorio e per avere considerazioni politiche che siano fondate sulle realtà progettuali.

    Leonardo Mancini