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Albano: pronta la manifestazione contro la paventata riapertura della discarica

Cittadini e comitati tornano in piazza contro l’ipotesi ventilata nei giorni scorsi. Europa Verde: “La soluzione del trattamento dei rifiuti a Roma e nel Lazio non passa per la proposta irricevibile di riaprire e allagare la discarica di Albano”

ALBANO – Nei giorni scorsi alcuni importanti quotidiani hanno ventilato l’ipotesi che per sollevare Roma e Latina dalla crisi dello smaltimento dei rifiuti, sarebbe allo studio la riapertura della discarica di Albano Laziale. La risposta dei cittadini della zona è stata secca e immediata, anche con la programmazione di una manifestazione per la mattinata di domani 19 giugno alle ore 10.00 davanti i cancelli della discarica.

LA MANIFESTAZIONE DEI CITTADINI

L’Associazione Salute Ambiente Albano, tra gli organizzatori dell’iniziativa, hanno fatot sapere che saranno presenti i sindaci di Albano e Ardea, Massimiliano Borelli e Mario Savarese, oltre a 17 tra associazioni e comitati “che stanno combattendo, insieme a noi, questa piccola-grande battaglia di civiltà a sostegno del Porta a porta, riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti urbani e contro discariche, inceneritori e TMB”.

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L’APPOGGIO DI EUROPA VERDE

Sostegno alla manifestazione arriva anche da Europa Verde, che si schiera apertamente contro l’ampliamento e la riapertura della discarica. “La soluzione del trattamento dei rifiuti a Roma e nel Lazio non passa per la proposta irricevibile di riaprire e allagare la discarica di Albano. Così come non è pensabile riaprire o utilizzare quelle di Colleferro, di Colfelice e di Magliano. Le proposte del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani non tengono in considerazione che quei territori del Lazio hanno già subito per decenni la ‘violenza’ sulla salute e sull’ambiente a causa delle discariche“, commentano in una nota Nando Bonessio e Guglielmo Calcerano, co-portavoce dei Verdi del Lazio e di Roma.

SFRUTTARE IL TEMPO RIMASTO

Sempre gli esponenti di Europa Verde hanno sottolineato come le colpe della situazione attuale siano ben ripartite tra Comune e Regione, oltre a spiegare che non è più possibile perdere il tempo concesso dal trasferimento dei rifiuti fuori dal territorio regionale. “Il vero e vergognoso scandalo è quello di non utilizzare la durata di questa ‘esportazione di rifiuti’ per realizzare quegli impianti di media e piccola dimensione, a basso impatto ambientale, che già sono previsti negli ATO dal Piano Rifiuti Regionale del Lazio e che a oggi ancora non esistono – e ancora – Le gravissime responsabilità della situazione attuale sono ben ripartite tra Regione e Comune – proseguono Bonessio e Calcerano – ma è prioritario che il Comune e la Città Metropolitana individuino ora le aree per realizzare gli impianti necessari previsti e che la Regione immediatamente proceda a tutti gli atti autorizzativi nel rispetto della normativa vigente, così da poter recuperare risorse economiche”.

Red