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Caos rifiuti: arresti e indagini sul Sistema rifiuti del Lazio, mentre durante le feste va in emergenza la raccolta

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Cerroni, il proprietario di Malagrotta, tra gli arrestati. Mentre il porta a porta fatica ad ingranare, vengono nominati i vertici di Ama

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Da Urlo n.111 gennaio 2014

 

LAZIO – Le ultime settimane hanno visto dapprima l’avvicendamento nei vertici dell’Ama e poi l’arresto, il 9 gennaio scorso, di Manlio Cerroni, patron della Co.La.Ri., e di altre sei persone, tra cui l’ex Presidente della Regione Lazio, Bruno Landi. Le indagini coordinate dagli uomini del NOE hanno portato all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e truffa, nonché all’iscrizione sul registro degli indagati di ben 21 persone, compreso l’ex Presidente della Regione, Piero Marrazzo, che firmò nel 2008 l’ordinanza che permetteva a Cerroni di costruire il termovalorizzatore di Albano, nonostante la scadenza dei poteri commissariali. Tra gli elementi delle indagini, oltre l’impianto e la discarica di Albano, c’è anche il sistema di accordi e contatti con politica e istituzioni e gli scavi sull’area di Monti dell’Ortaccio, che per gli inquirenti sono stati “condotti al punto di abbassare la quota di fondo di scavo della cava Monti del Lumacaro (area adiacente oggetto di richiesta di autorizzazione per la discarica) al di sotto dei limiti consentiti, determinando così la illecita deviazione della falda acquifera”. Il riassetto Ama è avvenuto all’indomani degli scandali e delle vicissitudini che hanno portato a parlare nuovamente di “emergenza rifiuti” durante le festività natalizie. Le strade della Capitale, sommerse di rifiuti, sono state anche lo scenario di una breve “passeggiata” del Sindaco Marino nelle periferie: “Ho verificato in prima persona lo stato di alcune strade – ha riferito il Primo Cittadino – Trovo Roma pulita solo nei luoghi teatro di eventi e nelle arterie principali. È inaccettabile. L’Amministrazione ha fatto la sua parte, recuperando fondi straordinari per il decoro, ma Ama non si sta dimostrando all’altezza del compito”. La municipalizzata, in attesa da ottobre del nuovo vertice, si è dovuta “destreggiare” tra i depositi di rifiuti al collasso e gli impianti di smaltimento chiusi nei giorni festivi, il tutto con un tocco di colore che ha fatto il giro del mondo: parliamo delle immagini dei maiali che allegramente pasteggiavano con l’immondizia dei romani. È in questo clima che, il 9 gennaio, c’è stata la nomina alla Presidenza del Cda di Ivan Strozzi, con la carica di Presidente e Amministratore delegato, affiancato dai due dirigenti del Comune. “Credo che la città di Roma – ha affermato il neo Presidente durante la conferenza stampa in Campidoglio – potrà essere nell’arco di 12-24 mesi la prima città dove la raccolta differenziata procede a ritmi elevati”. Un segnale nei confronti della cittadinanza che, se non darà immediatamente i suoi frutti, rimarrà solo simbolo della disfatta del sistema rifiuti. Soprattutto per quei Municipi inseriti nel nuovo sistema di porta a porta, che hanno visto relegare il periodo natalizio come un’emergenza imprevedibile. Nessuno poteva immaginare, oppure sì, che in quei giorni di festa in cui le famiglie si radunano per mangiare assieme, scartare i regali e produrre tanta immondizia, i rifiuti si sarebbero accumulati nelle nostre strade. Da tutta la città sono partite segnalazioni alle centrali operative di Ama, tanto da far ancora una volta gridare all’emergenza. In particolare nel Municipio IX gli accumuli hanno fatto infuriare la cittadinanza. Dall’opposizione municipale è stata anche protocollata una richiesta per un Consiglio straordinario sul tema della differenziata: “A nostro parere si sta facendo un lavoro al di sotto delle aspettative – spiega il Consigliere al Municipio IX di Fi-Pdl, Massimiliano De Juliis – Ci troviamo con un’amministrazione condannata a rincorrere sempre, nonostante l’impegno dei cittadini”. Secondo De Juliis il problema non riguarderebbe soltanto la raccolta dei rifiuti: “Non è un problema delle periferie, le segnalazioni arrivano da tutta la Capitale. Inoltre coinvolgono anche il decoro delle strade e dei marciapiedi, lasciati all’abbandono”. Questo, secondo il Consigliere, sarebbe dovuto al “salto” di alcuni turni di raccolta e al consecutivo degrado dei sacchetti di immondizia: “Con la raccolta porta a porta l’Ama non ha fatto i conti con le sue possibilità interne, il territorio di cinque Municipi è enorme, ma stupisce che un Sindaco solo dopo otto mesi si accorga della problematica e dia la colpa ad Ama. Sicuramente bisogna puntare ad una riorganizzazione della società, ma anche le istituzioni devono fare la loro parte”. Tra le soluzioni il Consigliere De Juliis sottolinea che l’ausilio di cooperative per la raccolta dei rifiuti sarebbe l’ulteriore errore di questa amministrazione: “Ad oggi esiste un contratto di servizio da rispettare, non si possono spendere 5 mln per delle cooperative che facciano il lavoro dell’Ama. Si aggiungono solo altri problemi di comunicazione tra i vari attori: c’è da riorganizzare l’Ama, ma non aggiungiamo caos al caos”. Molto negativo nei confronti dell’operato di Ama, soprattutto nel periodo natalizio, anche l’Assessore all’Ambiente del Municipio IX, Alessio Stazi, che ricorda come dall’Assessorato capitolino siano arrivate molte sollecitazioni nei confronti della municipalizzata: “Anche Estella Marino aveva richiesto ai vertici di Ama una maggiore attenzione per il periodo delle festività natalizie. Questo input avrebbe dovuto portare ad un potenziamento, ma purtroppo le speranze dell’Assessorato sono state disattese su tutto il territorio cittadino”. Anche secondo Stazi infatti il problema ha riguardato tutta la Capitale: “Le criticità poi sono state più evidenti con il porta a porta, dove si sono accumulati rifiuti sotto ogni portone”. Il problema avrebbe riguardato principalmente la turnazione: “Non si può pensare di ridurre i turni – spiega Stazi – per un servizio essenziale”. Le richieste e le raccomandazioni nei confronti dei dirigenti di zona sarebbero arrivate anche dal Municipio IX, che aveva ottenuto rassicurazioni sulla previsione di accumuli: “Purtroppo la situazione è degenerata – seguita l’Assessore – Abbiamo quindi ottenuto un servizio straordinario di recupero a partire dal 26 dicembre”. L’indignazione dei cittadini si è palesata anche attraverso le moltissime fotografie postate sul web, che hanno rilevato situazioni di accumulo ai limiti della decenza. “Condividiamo le rimostranze – aggiunge Stazi – Il compito delle istituzioni è di dare indirizzo e controllo al lavoro della municipalizzata. Diamo un giudizio negativo sull’andamento del servizio su tutta la Capitale”. All’Assessore abbiamo poi chiesto una valutazione degli episodi di ritiro indiscriminato della differenziata riportati da molte testate: “Questa vicenda consolida il giudizio di fine anno: ai cittadini non posso che dare un 8 per la costanza che stanno dimostrando; mentre per l’Ama non posso andare oltre il 4, per l’incapacità di portare avanti un servizio ordinario – aggiunge – Sul fatto in questione è necessario che venga aperta un’indagine da parte di Ama, per analizzare il contesto dell’episodio. Nel caso in cui siano stati conferiti assieme i materiali a causa dell’inquinamento dei cassonetti – la presenza cioè di immondizia non differenziata – bisognerà far capire alla popolazione che quanto fatto rientra nella gestione del porta a porta, visto che inquinare un intero carico porterebbe un minore riciclo. In caso contrario si tratta di un fatto gravissimo che andrà assolutamente sanzionato”. Sembra ancora lungo il percorso di rodaggio per il piano di raccolta porta a porta. Anche se molte delle criticità che abbiamo osservato negli ultimi mesi stanno pian piano rientrando nella gestione ordinaria, è bastato un evento tanto “imprevedibile” come il Natale a far saltare i delicati equilibri che regolano la raccolta dei rifiuti. Quei “ritmi elevati” nella differenziata, prospettati dal neo Presidente Strozzi, sembrano ad oggi tanto più necessari quanto si avvicina il momento dell’ingresso di altri Municipi nel piano, per i quali l’attuale sistema e lo sforzo fino ad oggi impiegato non potrà di certo bastare.

Leonardo Mancini