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PS S. Camillo, dopo il caos di inizio anno l’allarme sembra rientrato

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Molti gli interventi sul nosocomio: una nuova terapia intensiva e fondi per il PS. Dalla Regione, nuove assunzioni

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Tratto da Urlo n.132 febbraio 2016

MONTEVERDE – Dopo i lavori sulle strutture sanitarie con i fondi Giubilari, un’altra novità dalla Regione: dal 1 febbraio il servizio sanitario può contare su altre 394 unità di personale (medici infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e ostetriche a tempo determinato) che si vanno ad aggiungere alle 184 assunte nel 2015 (piano Giubileo) e le 290 unità assunte a tempo indeterminato lo scorso anno in deroga al turnover. La notizia arriva dopo un gennaio difficile per la Sanità. Come ogni anno nel momento di picco influenzale, molti dei Pronto Soccorso non hanno retto alla pressione dei numerosi accessi. È il caso di quello del S. Camillo che all’inizio del mese ha vissuto giornate di caos. Molte le polemiche che si sono scatenate, che hanno investito il nosocomio destinatario, come altri ospedali, dei fondi giubilari, una parte dei quali investiti proprio sul PS. Antonio d’Urso, direttore generale dell’Azienda, non ha nascosto le criticità vissute e ha parlato degli interventi messi in campo: “Abbiamo vissuto una situazione di stallo nei primi giorni di gennaio che ha determinato il sovraffollamento del PS, in coincidenza con quanto accadeva anche in altri nosocomi. Il S. Camillo ha reagito mettendo in atto modifiche organizzative importanti come l’attivazione di una ‘boarding area’ all’interno del reparto Maroncelli”. L’area (con personale medico e infermieristico) ha il compito di accogliere i pazienti in arrivo dal PS e in attesa di ricovero. “Il nosocomio – spiega il dg – effettua anche ricoveri e interventi programmati, i posti letto servono a gestire l’emergenza ma anche a far fronte alle esigenze non in urgenza”. La situazione presso il PS è in miglioramento, dice il dg, che ha commentato la diffusione delle foto che ritraevano pazienti su materassi in terra: “Ho avuto modo di constatare il sovraffollamento ma smentisco che siano stati trattati pazienti sui materassi sul pavimento. Per questa ragione sono state intraprese le dovute azioni legali”. 

Sul S. Camillo alla fine del 2015 sono stati investiti dalla Regione 3,8 mln di euro di fondi giubilari. È stata realizzata una nuova terapia intensiva e apportate migliorie al PS. Nella prima ci sono 20 posti letto, dice d’Urso: “I lavori sono terminati. È un reparto particolare dotato di attrezzature complesse. Il 1 febbraio hanno iniziato a prendere servizio gli infermieri, nei giorni successivi gli anestesisti. Per avviare un reparto delicato come questo sono necessari dei tempi tecnici, appena l’iter sarà completato verranno accolti i pazienti”. A chi denuncia lungaggini d’Urso risponde: “Le procedure di reclutamento di personale sono state concluse gli ultimi giorni del mese di gennaio. I tempi di assunzione e insediamento sono stati velocissimi”. 

Con circa 400mila euro (dei fondi giubilari) sono state apportate migliorie che al PS: “I lavori hanno consentito di togliere i malati dai corridoi e spostarli in stanze dotate di tutto il necessario (come le prese per l’ossigeno) per l’assistenza”, seguita d’Urso, che poi annuncia l’arrivo di altri fondi regionali (derivanti dal recupero dall’evasione dal ticket): “Ho sollevato più volte la questione del PS in Regione. Abbiamo ottenuto un ulteriore finanziamento per aumentare la sua area. Possiamo ora renderlo vincente sotto il termine dell’accoglienza, per i malati e per i cari in attesa. Verrà attuato un intervento sull’area dove si svolge il triage e sarà aumentata la cubatura dell’intera area di gestione dell’emergenza”.

Quindi anche al S. Camillo, a partire dal 1 febbraio, è iniziato ad arrivare nuovo personale. Il piano, annunciato da Zingaretti, prevede per il nosocomio l’arrivo di 15 anestesisti (per la nuova terapia intensiva), 2 medici di PS, 2 medici di ostetricia-ginecologia, 47 infermieri, 7 operatori socio-sanitari, 3 tecnici di radiologia per la diagnostica dell’emergenza e 3 ostetriche. “Gli sblocchi ottenuti per darci risorse sono una boccata d’ossigeno”, commenta d’Urso. Ultimo tassello per ricostituire l’unità del nosocomio è il trasferimento (nel padiglione Antonini) della medicina nucleare, “al momento l’unica attività sanitaria (non di ricovero) ancora presente al Forlanini. Stiamo ottenendo un finanziamento regionale. Appena arriveranno i fondi inizieranno i lavori. Il trasferimento potrebbe essere completato dopo l’estate”. 

“La situazione al PS è migliorata anche in seguito alla nostra denuncia”, commenta Stefano Barone, Segretario Aziendale S. Camillo e provinciale per la Nursind, che seguita: “C’è stato un riflesso negativo sui reparti di medicina che hanno dovuto predisporre letti in corridoio e bloccare le accettazioni dei pazienti in lista d’attesa, sia per l’area medica che chirurgica. Siamo soddisfatti delle nuove assunzioni, che però dovevano arrivare tre mesi fa. Si tratta in ogni modo di personale che con la fine del Giubileo, interromperà il rapporto di lavoro con l’Azienda”.

“I problemi di sovraffollamento del PS negli anni scorsi sono stati una costante, dovuti all’ampia area della città servita dal S. Camillo e da problemi strutturali. Ora sono stati decisamente affrontati e, mi auguro, risolti”, dice Riccardo Agostini (Pd), Consigliere regionale e membro della Commissione salute, che seguita parlando delle novità per il nosocomio: “È stato attivato un nuovo reparto di medicina internistica con 18 posti letto, ampliata l’area per i pazienti in attesa di ricovero e il personale è stato integrato nell’ultimo anno con 120 tra medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari. Per l’ospedale la Regione destinerà oltre 3,6 mln di euro, dei 12,4 ricavati dal recupero dell’evasione fiscale dei ticket, per potenziare il Centro Trapianti Cuore all’interno del Padiglione Baccelli-Piastra, e per il raddoppio della superficie del PS, compresa l’area dell’accoglienza. Capisco che una foto di un materasso a terra, sulla cui autenticità persistono molti dubbi, possa fare più scalpore rispetto al lavoro che direzione della Asl e Regione stanno facendo per risolvere i problemi, ma presto i risultati saranno sotto gli occhi di tutti”.

Sulla questione è intervenuto anche Fabrizio Santori, Consigliere regionale e membro della Commissione salute, autore di un esposto in Procura due anni fa in cui denunciava le condizioni del Pronto Soccorso. Santori pone l’accento sulla necessità di lavorare sulla gestione dell’intero nosocomio: “Ben vengano le migliorie al PS, ma non sono sufficienti. Va rivista la gestione dell’intero ospedale e dei reparti dove lavora personale eccellente che deve essere aiutato a svolgere il proprio lavoro”. La situazione rispetto a inizio gennaio è cambiata, “ciò è dovuto ad un migliore funzionamento dei reparti che hanno drenato la presenza dei malati che sostavano al PS ammassati. Ricordo che qualche settimana fa rimasero bloccate 12 ambulanze: le barelle non potevano essere liberate a causa della mancanza di letti dove spostare i malati”. Santori parla di un “funzionamento ad intermittenza” del PS: “Nei momenti clou, il periodo influenzale e i primi caldi, non si riesce mai a gestire l’emergenza. Gli ospedali dovrebbero saper prevedere e gestire l’afflusso, sulla base dell’esperienza pregressa. In teoria dovevano esserci le Case della Salute per questo, ma non sono state aperte”. Il Consigliere ha assicurato che vigilerà sull’intera questione: “Me ne occuperò personalmente. Serve sicuramente più personale; sono state annunciate ai quattro venti assunzioni di tutti i tipi, voglio vedere quanto personale arriverà al PS”.

Anna Paola Tortora