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Rifiuti: sventata la crisi di Pasqua, ma il problema resta

L’inchiesta su Monte Carnevale e la chiusura della discarica di Roccasecca hanno messo nuovamente in luce la fragilità del sistema

Tratto da Urlo n.189 aprile 2021

ROMA – Nell’ultimo mese si è sfiorata (e non è ancora superata) una nuova crisi nel sistema di raccolta dei rifiuti. Tra inchieste giudiziarie e il rischio che la spazzatura rimanesse in strada durante le festività pasquali, questo tema è tornato al centro del dibattito tra Comune e Regione.

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L’INCHIESTA SU MONTE CARNEVALE

Il primo elemento della crisi riguarda l’inchiesta della Procura di Roma che ha portato all’esecuzione da parte dei Carabinieri del NOE di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Flaminia Tosini, alla direzione del Ciclo dei rifiuti della Regione, e di Valter Lozza, proprietario della società Ngr e della Mad che gestisce le discariche di Roccasecca e Civitavecchia. Le indagini si sono concentrate in particolare sulla realizzazione di quella che sarebbe dovuta diventare la nuova discarica di servizio della Capitale e sul rilascio delle autorizzazioni da parte della Regione Lazio. L’area di Monte Carnevale era stata indicata anche dalla Sindaca nel documento firmato il 31 dicembre 2019 in risposta all’Ordinanza della Regione. Dalla Pisana, oltre a sostenere il lavoro dei magistrati e a dirsi sicuri dell’innocenza della dirigente, ci si è affrettati a sospendere in autotutela la prima riunione della conferenza di servizi per l’Autorizzazione integrale ambientale, prevista lo scorso 19 marzo.

STOP ALLA DISCARICA DI ROCCASECCA

In capo a pochi giorni è arrivata la comunicazione da parte della società Mad della chiusura della discarica di Roccasecca a partire dal 1 aprile, per l’esaurimento delle volumetrie. Infatti, proprio per l’inchiesta che ha coinvolto il titolare della Mad Srl, il Comune di Roccasecca ha chiesto la revoca dell’ampliamento della discarica. Una situazione che ha messo in crisi il sistema di raccolta, rischiando che durante le festività pasquali non si potesse assicurare la raccolta nelle strade in molti Municipi della Capitale. L’impossibilità di conferire in discarica i rifiuti trattati mette in crisi gli impianti di trattamento (TMB) che, non avendo più sbocchi, sono costretti a diminuire i rifiuti accolti per evitare di intasare le aree di trasferenza. È proprio in questo frangente che si è acceso lo scontro tra Comune, Regione ed AMA, sul futuro del TMB di Rocca Cencia, per il quale la municipalizzata ha richiesto il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) e un revamping dell’impianto. La risposta è arrivata dall’Assessora capitolina ai Rifiuti, Katia Ziantoni, che ha sottolineato come il Comune darà parare negativo in Conferenza di Servizi. L’obiettivo del M5S sarebbe quello di avviarlo a impianto di selezione multimateriale, per differenziare plastica, metalli e carta, “per questo riteniamo non percorribile la possibilità di aumentare i conferimenti nel TMB di Rocca Cencia – ha commentato Ziantoni – Non si può risolvere un’emergenza creandone un’altra”.

LA NUOVA ORDINANZA REGIONALE

La Regione Lazio ha così dato il via a nuovi accordi per il trasferimento di rifiuti al di fuori della regione, principalmente verso Toscana e Abruzzo. Naturalmente la messa a punto di questi accordi richiede alcune settimane, così dalla Pisana è stata varata il 1 aprile una nuova Ordinanza per trovare una serie di soluzioni ponte e scongiurare la crisi. In attesa dell’avvio degli accordi inter-regionali infatti saranno le discariche di Viterbo e Civitavecchia a coprire il disavanzo di tonnellate giornaliere.

ULTIMATUM A COMUNE E AMA

All’interno dell’Ordinanza dalla Regione arriva l’ultimatum per AMA e Campidoglio, ai quali si chiede di presentare (entro 30 giorni) un “piano impiantistico ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento in cui ci si impegni a realizzare una rete integrata e adeguata di impianti”. Qualora non dovessero adempiere a quest’obbligo, dalla Pisana si preparano al commissariamento. Pronta la replica di Ziantoni: “Una corretta gestione dei rifiuti deve seguire i principi di sostenibilità e trasparenza. Si preferisce invece continuare ad alimentare emergenze. Il commissariamento è soltanto un modo con cui la Regione Lazio sfuggirebbe ulteriormente alle proprie responsabilità”. L’AMA entro 20 giorni dovrà poi presentare la gara per la selezione di impianti di conferimento all’estero, come era stato già disposto nell’Ordinanza del 27 novembre 2019 (quella che portò all’indicazione del sito di Monte Carnevale da parte del Campidoglio).

IL NODO DI ROCCA CENCIA

L’ultimo elemento messo sul tavolo dall’Ordinanza regionale riguarda il futuro dell’impianto TMB di Rocca Cencia, con AMA e Campidoglio che entro la metà di aprile dovranno chiarire il futuro del sito. Il progetto di ‘revamping’ presentato da AMA infatti è stato osteggiato dal Comune, mentre il 27 aprile si dovrebbe aprire la Conferenza di Servizi per il rinnovo dell’autorizzazione. A fronte di questa situazione la Regione ha chiesto ad AMA e Comune di “individuare le soluzioni sostitutive immediatamente percorribili della capacità di trattamento attualmente assorbita dal TMB di Rocca Cencia”.

Leonardo Mancini