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Roma: al via piano per 200 ascensori negli immobili dell’ATER

L’iniziativa realizzata da ATER in collaborazione con la Regione Lazio che ha impegnato 15 milioni di euro

ROMA – La Giunta  regionale ha approvato una delibera con cui vengono assegnati 27 milioni di euro per interventi di riqualificazione degli immobili di edilizia popolare, di cui 15 milioni per le manutenzioni degli edifici Ater di Roma e 12 milioni per tutte le altre Ater del Lazio. In particolare, queste risorse saranno destinate alla realizzazione e alla manutenzione degli ascensori in tutti gli edifici Ater di Roma e delle altre province, con l’obiettivo di migliorare la qualità abitativa dei residenti e di “liberare” quei cittadini che oggi sono costretti a restare in casa per problemi di deambulazione e senza ascensore.

GLI INTERVENTI SUGLI IMMOBILI ATER

L’Amministrazione Zingaretti ha già definito un programma di azione, insieme all’Ater di Roma, che riguarda circa 198 palazzine di edilizia pubblica per altrettanti ascensori con una spesa complessiva di 15 milioni di euro. I primi due complessi Ater su cui si interverrà sono nei quartieri del Tufello e di Valmelaina, per poi proseguire con altri edifici nelle zone di Pietralata, Ponte Mammolo, Garbatella, Tiburtino III, Acilia, Quarticciolo, San Basilio, Torrevecchia, Primavalle, Ostia Lido, Torre Gaia, Quadraro, Tor Marancia, Montesacro, Testaccio, Trullo, Tor de Schiavi, Settecamini, Torre Spaccata, Vigne Nuove e Spinaceto.

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UN IMPEGNO DI CIVILTÀ

La notizia è stata salutata con favore dall’assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani: Con questo investimento avviamo un grande piano di ammodernamento degli edifici Ater di Roma con la realizzazione e la manutenzione straordinaria di quasi 200 ascensori in altrettanti edifici popolari nei vari quadranti della città. Un’importante operazione che estenderemo anche alle Ater delle altre province del Lazio per migliorare la qualità dei servizi e per consentire alle persone con difficoltà motorie di non essere costrette a rimanere bloccate in casa perché l’ascensore non c’è o non funziona: un impegno di civiltà per restituire piena dignità ai cittadini che vivono nei complessi di edilizia residenziale pubblica”.

Red