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San Camillo: si blocca l’erogazione d’ossigeno, scattano le misure d’emergenza

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Il guasto all’impianto è stato riparato in poche ore, nessun paziente in pericolo

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IL GUASTO – Dopo il sovraffollamento dei giorni scorsi nel Pronto Soccorso del nosocomio, continuano i guai per il San Camillo. Quest’oggi la rottura del serbatoio dell’ossigeno a causa di rami caduti per il forte vento, ha causato la sospensione dell’erogazione nella struttura con circa 1000 posti letto, causando il blocco delle operazioni chirurgiche in corso e in lista, oltre all’accoglienza delle emergenze del PS.

LA RIPARAZIONE – In ogni caso la sospensione dell’erogazione dell’ossigeno non sarebbe durata più di quattro ore, tempo necessario a riparare il danno durante il quale i pazienti sono comunque stati assistiti con le bombole. Il personale dell’ospedale ha subito messo in atto tutte le misure di sicurezza e nessun paziente sarebbe stato in pericolo di vita.

DA FONTI OSPEDALIERE – Il Corriere della Sera ha riportato fonti ospedaliere che rassicurano su quanto accaduto: “Il serbatoio è vicino al padiglione Antonini dove ci sono i silos che per normativa sono all’aperto perché devono garantire che anche piccole perdite non creino problemi. I rami sono stati già sgomberati e il sistema è ripartito, stiamo solo facendo i controlli tecnici”. Nessuna conseguenza per i malati: “Non ci sono stati problemi. I due interventi bloccati, uno cardiochirurgico e l’altro addominale, sono slittati nel pomeriggio, erano interventi programmati e non di urgenza. Inoltre il 118 è stato subito allertato e non ci risultano chiamate per la destinazione”.