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Sanita’: non arrivano i pagamenti per il Re.Cup. e il call center chiude

Ancora un duro colpo per il sitema sanitario del Lazio.

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Da giovedì 14 febbraio chiuderà il servizio Re.Cup., il call center gratuito per la prenotazione degli esami diagnostici nelle strutture di tutta la regione. Oltre 20.000 persone al giorno si rivolgono al servizio gestito al momento dalla cooperativa Capodarco che, purtroppo, sarà costretta a mettere in mobilità le 700 persone che lavorano nel call center. Le motivazionni hanno dell’incredibile, soprattutto se si tiene conte dell’importanza del lavoro svolto da Re.Cup. Sarebbe il mancato pagamento dei debiti contratti dalla Regione con la Capodarco a rendere impossibilie mantenere il servizio: “Facendo seguito ai nostri reiterati inviti – spiega la cooperativa in una lettera inviata alla governatrice uscente, Renata Polverini – a regolarizzare la situazione relativa ai pagamenti maturati per lo svolgimento del servizio Recup nell’intero anno 2012 rimasto a tutt’oggi inascoltati la scrivente società informa che è costretta a procedere all’interruzione del servizio a far data dal prossimo 14 febbraio”. Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il Consigliere di Roma Capitale e candidato de La Destra al Consiglio Regionale del Lazio, Fabrizio Santori: “Si intervenga repentinamente per evitare l’interruzione del Re.Cup. o sarà emergenza per le famiglie dei lavoratori della cooperativa sociale Capodarco ma anche per i cittadini del nostro territorio. Il Recup è un progetto concreto di Storace che deve continuare a vivere, quindi si provveda a risolvere le problematiche relative ai mancati pagamenti della Capodarco e a ripristinare l’ordinarietà di un servizio fondamentale per la sanità nel Lazio”. La nota di Santori arriva dopo un sopraluogo effettuato assieme al candidato alla Presidenza della Regione, Francesco Storace: “Continuano ad emergere le gravi ripercussioni che stanno causando i tagli lineari voluti dal Commissario di Monti che poco hanno a che vedere con l’efficientamento del servizio sanitario. Il Recup – seguita Santori – è servito a gestire con maggior efficacia le liste d’attesa e le prenotazioni sanitarie, è necessario migliorarlo mettendo a disposizione tutte le potenzialità del servizio sanitario sia pubblico che privato. Si sblocchino subito i fondi entro giovedì, per ridare dignità e diritti anche ai 700 lavoratori rimasti senza stipendio”.La situazione dei lavoratori che, con grande probabilità, verranno messi in mobilità, è stata rimarcata anche da Claudio Cecchini, candidato nella Lista civica per Nicola Zingaretti alle prossime elezioni regionali: “Esprimo la mia solidarietà per i cittadini che perderanno un servizio e per le 700 persone della Cooperativa sociale Capodarco, che lo gestivano e che perderanno il lavoro. Dico anche che la gestione socio-sanitaria, in un sistema integrato di assistenza, sarà una nostra priorità, insieme alla realizzazione della Legge quadro sul welfare che inserirà la risposta a questi problemi all’interno di una soluzione più organica. La chiusura del servizio Recup – seguita Cecchini – è la conferma che la gestione della Sanità nella nostra regione deve cambiare e in modo radicale. Con il candidato alla Presidenza Zingaretti abbiamo previsto un programma serio e credibile, con il quale ci candidiamo a dare una svolta alla politica di tagli e di malgoverno fatta dal centro destra in questi ultimi due anni”. La vicenda del Re.Cup. certamente non si concluderà con la chiusura del servizio il 14 febbraio, come fa sapere la Capodarco nella lettera destinata alla Regione Lazio, in cui la cooperativa “si riserva di assumere in tutte le sedi competenti le azioni di responsabilità nei confronti degli enti competenti e finanche in capo a singoli per condotte omissive e/o eventuali abusi che dovessero essere riscontrati”. 

Leonardo Mancini