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Commissione speciale Expo 2030: Raggi eletta presidente

Il Codacons ricorre al TAR contro l’elezione della ex prima cittadina: “Ruolo chiave per la città non può essere affidato a chi ha dimostrato di non saper amministrare”

ROMA – Parte subito in salita il lavoro che l’ex Sindaca Virginia Raggi dovrà svolgere come presidente della commissione speciale Expo 2030. L’elezione a questo ruolo è arrivata questa mattina con 11 voti favorevoli (su 12 commissari).

LA COMMISSIONE

Giulia Tempesta (Pd) e Antonio De Santis (Lista civica Raggi) stati eletti vicepresidenti della commissione. Al suo interno anche Andrea Alemanni, Valerio Casini, Riccardo Corbucci, Andrea De Priamo, Francesca Leoncini, Antonella Melito, Antonio Stampete, Giorgio Trabucco e Yuri Trombetti.

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L’ATTACCO DEL CODACONS

Ancora prima dell’indicazione di Virginia Raggi nel ruolo di presidente della commissione, dal Codacons è arrivato l’annuncio di un ricorso presso il Tar del Lazio. “Riteniamo semplicemente assurdo che il sindaco Gualtieri possa scendere a compromessi e cedere a intollerabili logiche politiche mettendo la Raggi alla presidenza della Commissione Expo 2030 – spiega il Codacons in una nota – Un organismo che per la sua delicatezza e il ruolo chiave per la città non può essere affidato a chi ha dimostrato di non saper amministrare e gestire il bene pubblico. Per rendersi conto di quanto sia sbagliato affidare la Commissione a Virginia Raggi, basta ricordare i numerosi fallimenti dell’ex sindaca che hanno peggiorato la situazione della capitale e le condizioni di vita dei cittadini: dalle buche stradali all’emergenza rifiuti, passando per il caos dei trasporti, la mancata cura del verde pubblico, l’invasione di topi e cinghiali, lo stato di abbandono dei parchi, lo stop ai dossier Stadio della Roma e Stadio Flaminio”.

Red