Home Notizie World in Rome

In campidoglio la visita di Prem Rawat

C Papi 228843

L’ambasciatore di pace in visita a Roma

Ads

L’INCONTRO – Il Campidoglio nella giornata di ieri ha ospitato la visita dell’ambasciatore di pace Prem Rawat. 58 anni, indiano, Rawat è riconosciuto per il suo ruolo nella sensibilizzazione al tema dell’amicizia tra i popoli e per l’impegno nella promozione dei diritti umani. È stato il primo relatore e principale ispiratore della Dichiarazione di Bruxelles “Pledge to Peace”, insignito, tra gli altri, del premio “Asia Pacific Brands Association’s Brand Laureate Lifetime Achievement”. Rawat è stato accolto nella Sala delle Bandiere del Campidoglio dall’assessore alla Scuola con delega al Dialogo Interreligioso Paolo Masini. Nel corso dell’incontro, si è intrattenuto con i rappresentanti delle associazioni impegnate sui temi della pace, e ha presentato il programma di educazione alla pace (PEP) della Fondazione da lui presieduta, introdotto di recente anche a Roma nelle rete delle biblioteche comunali.

IL DIALOGO – “Quando sono partito dall’India, molti anni fa, Roma è stata la mia prima tappa. Qui ho affrontato la prima sfida: comprendere in che modo un Paese dell’occidente avrebbe reagito al mio messaggio – ha detto Rawat – Sono onorato di poter tornare qui, e di poter parlare di pace. Questo termine non ha lo stesso significato per tutti: per alcuni significa assenza di guerra, per altri è l’amicizia tra le nazioni. A me non interessa come la si chiami. La pace è un sentimento interiore, non un argomento di discussione”. “Avere Prem Rawat in Campidoglio è per noi un onore”, ha affermato l’assessore Masini. “In questo momento in cui la serenità tra i popoli è messa fortemente in discussione dai fondamentalismi, è importante che dalla ‘casa di tutti i romani’ parta il messaggio di uno storico portatore di pace. Roma ha una tradizione e una vocazione di dialogo tra fedi e culture, e il Giubileo rappresenterà il momento più alto per dimostrare queste attitudini attraverso le tante iniziative ispirate alla conoscenza dell’altro che stiamo preparando”.