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Unicef e un ponte per…

Ridurre i tassi di abbandono scolastico, migliorare le condizioni di vita e di crescita di circa 2000 bambini libanesi di 17 scuole elementari e medie, con il coinvolgimento di 225 giovani volontari (tra i 15 ed i 25 anni) e circa 150 genitori. Sono questi i numeri del progetto Farah Lebanon condotto nel periodo 2007- 2010 da Un ponte per… nella Beqaa (Libano orientale), nell’ambito del programma “Adotta una scuola”dell’UNICEF,  in partnership con due associazioni locali, ARCPA/Al-Jana e il Permanent Peace Movement.

A partire dal dicembre del 2007 Un ponte per… ha lavorato in 17 scuole pubbliche di 17 villaggi della Beqaa, con l’obiettivo di promuovere il ruolo della scuola pubblica e rafforzare la capacità e la partecipazione delle comunità locali nella creazione di uno spazio interamente dedicato ai più piccoli per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico, migliorare la qualità dell’istruzione e far fronte ai bisogni dei bambini da un punto di vista psicologico e della salute.

Un “ laboratorio” che ha permesso ai bambini di esprimersi per imparare a crescere con il gioco e lo sport, visto che nelle zone rurali della Beqaa la scuola rappresenta l’unico luogo di coesione sociale tra diverse generazioni e classi sociali. Un Ponte per… ha promosso lo sviluppo di attività ricreative nelle scuole attraverso la creazione di associazioni di volontariato specializzate nel settore educativo
che diventeranno garanti della futura sostenibilità del progetto. Tra gli interventi realizzati, oltre a diverse attività sportive, come la partecipazione alla maratona di Beirut, attività ricreative ed artistiche nelle scuole, campi estivi, visite culturali. Una strategia che ha prodotto ottimi risultati rispetto all’obiettivo generale del programma UNICEF “Adotta una scuola”, soprattutto per quanto riguarda la componente dei diritti dei bambini, assicurando loro il diritto alla partecipazione, al risposo, al gioco e alla cultura, e contribuendo così a ridurre il fenomeno dell’abbandono scolastico.

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Se si escludono alcune zone, in Libano non esiste un reale programma di politiche pubbliche rivolte a garantire il diritto all’infanzia e i più piccoli hanno ben poche possibilità di essere coinvolti nella costruzione del mondo intorno a loro. Per quanto riguarda il diritto all’istruzione, dal 1955 il governo libanese garantisce l’accesso gratuito alla scuola primaria per tutti i bambini, ma in molte aree del Paese la mancanza di un coordinamento fra i diversi organi istituzionali e l’assenza di un ruolo effettivo dello Stato rendono poco efficace questo provvedimento. Di fatto, un gran numero di minori, spesso emarginati e discriminati per la povertà delle loro famiglie, non possono iscriversi a scuola oppure, sono costretti a ritirarsi perché devono contribuire al sostentamento della famiglia. Di qui l’alto tasso di abbandono scolastico, soprattutto nelle zone rurali, dove alcuni istituti scolastici rischiano addirittura di dover chiudere per “mancanza” di studenti. Molte regioni del Paese, come la Beqaa, sono tutt’ora escluse dai programmi di risanamento in campo socio- economico e per questo persistono problemi legati alla carenza di infrastrutture, alla scarsa qualità dell’istruzione e dei servizi socio-sanitari. A questo va aggiunto che il livello di consapevolezza rispetto ai diritti dei bambini è veramente basso e spesso le punizioni corporali da parte di genitori e insegnanti sono socialmente accettate.
Con il progetto Farah Lebanon Un ponte per… ha colto l’opportunità di migliorare le condizioni di vita e di crescita di molti bambini.