
C. COLOMBO – Quattro sottopassi pedonali chiusi, invasi da sporcizia, insetti, residui organici e cattivi odori che rendono difficile perfino camminare nei pressi dei semafori. È questa la situazione denunciata da un cittadino del Municipio VIII, che torna a sollecitare l’intervento delle autorità per la pulizia e la disinfestazione delle scalinate dei sottopassi di via Cristoforo Colombo, all’incrocio con via Costantino e via dei Georgofili.
Secondo quanto riportato nella segnalazione, i sottopassi – chiusi e non più attraversabili – versano da tempo in condizioni di grave degrado, diventati ormai ricettacolo di insetti e urina lasciata quotidianamente da senzatetto. “Il fetore arriva a distanza – scrive il cittadino – coinvolgendo i moltissimi pedoni che attraversano ai semafori via Colombo”.
Una situazione definita “vergognosa” e “inaccettabile”, per la quale il segnalante si dice costretto a intervenire nuovamente dopo che, oltre un mese fa, aveva già inoltrato una prima comunicazione al Comando dei Vigili del Municipio VIII. Nonostante l’interessamento immediato della Polizia Locale, secondo quanto riferito, ad oggi nulla sarebbe cambiato.
Nel mirino della denuncia anche l’Ama, accusata di non considerare i sottopassi “zona di propria competenza”, lasciandoli in stato di abbandono. “Permane la inadempienza dell’Ama – si legge nella nota – che evidentemente ritiene zona franca i 4 sottopassi”.
Il cittadino chiede ora un intervento concreto e urgente da parte degli enti preposti, richiamando le istituzioni alle proprie responsabilità. “È sconcertante – conclude – che, dopo oltre un mese dalla segnalazione del sottoscritto e dall’interessamento immediato del Comando dei vigili del Municipio VIII, ancora nella completa indifferenza non si adottino i conseguenti provvedimenti, richiamando chi è competente alle proprie gravi responsabilità”.
La situazione mette in luce ancora una volta le difficoltà legate alla gestione del decoro urbano in alcuni quartieri della Capitale, dove strutture dismesse o chiuse diventano rapidamente focolai di degrado, con evidenti ripercussioni sulla vivibilità e sulla salute dei cittadini.
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Redazione