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Dopo di noi: per le Consulte territoriali dal comune solo parole

Riceviamo su lettori@urloweb.com la lunga nota delle Consulte Municipali H in merito agli annunci del campidoglio sui fondi per le progettualità del “Dopo di noi”

Nonostante i rassicuranti comunicati stampa emessi dall’Amministrazione all’indomani della manifestazione di numerosi genitori svoltasi pochi giorni fa in Campidoglio, la situazione dei progetti relativi al “Durante e Dopo di noi” è tutt’altro che sbloccata. Ad oggi, infatti, la maggioranza delle Consulte romane  a difesa dei diritti delle persone con disabilità registra nei diversi territori  una situazione drammatica:  progetti mai partiti o addirittura avviati e successivamente bloccati per mancanza di fondi, nel disprezzo della continuità assistenziale; famiglie ed associazioni costrette ad anticipare le spese per evitare l’interruzione dei progetti, che comporterebbe una immediata involuzione dei percorsi intrapresi. È una situazione di impasse che cozza con i proclami di Roma Capitale. Il “Dopo di Noi” non può essere gestito in questa maniera. Occorre dare serenità alle famiglie che decidono di iniziare questo percorso e i finanziamenti dedicati non possono arrivare con logiche di “stop and go”, costringendo i beneficiari a rientrare in famiglia o, nel migliore dei casi, ad anticipare le somme.

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 Il Comune ha preteso che entro il 31 maggio di quest’anno le famiglie presentassero le richieste a valere per il 2022 sulla base di progettualità non ancora avviate nel 2021; intanto, i fondi ad oggi stanziati (ma, nonostante i proclami, non ancora pervenuti ai Municipi) sono assolutamente insufficienti a finanziare i diversi progetti.

In più, è di ieri la pubblicazione sul sito di Roma Capitale delle Schede per l’elaborazione dei Progetti del “Dopo di Noi”, e sorprendentemente non è garantita la continuità assistenziale, dal momento che viene subordinata alla disponibilità dei fondi, come se un progetto del “Dopo di Noi” potesse funzionare ad intermittenza.  La continuità assistenziale è un principio non negoziabile.

Non solo le persone sono chiamate a compartecipare alla spesa, ma anche a rendere disponibile l’assegno di accompagno, senza alcuna garanzia di una adeguata residua disponibilità economica per le spese personali di primaria necessità.

 Adesso basta. Occorre che il Comune di Roma dia risposte serie ai bisogni dei suoi cittadini più fragili.

Chiediamo che vengano senza indugio sbloccati tutti i fondi necessari, che vengano immediatamente ripresi i progetti sospesi e che siano finalmente avviati tutti gli altri progetti approvati ma non ancora iniziati: si tratta di centinaia di domande con valutazione e quantificazione delle risorse, addirittura risalenti al bando comunale del 2018, rimaste completamente ferme.

Le Consulte Municipali firmatarie, insieme alla Consulta Cittadina, chiedono con forza che si passi dagli slogan ai fatti. Siamo pronti a riprendere i tavoli di concertazione, a suo tempo avviati ma unilateralmente interrotti dal Comune di Roma, solo se finalizzati a dare attuazione a quanto richiesto. Non esiste altro modo, se non quello di un serrato e trasparente confronto, per porre rimedio ad inadempienze e ritardi non più tollerabili“.

Umberto Gialloreti (Consulta Cittadina Disabilità)

Anna Maria Comito (Consulta Municipio I)

Alberto Belloni (Consulta Municipio II)

Maria Grazia Pessina (Consulta Municipio III)

Anna Risoli  (Consulta Municipio VI)

Luciana Gennari (Consulta Municipio IX

Emanuela Borin (Consulta Municipio X)

Gabriella Schina (Consulta Municipio XII)

Marcello Gerardi (Consulta Municipio XIII)

Alessandra Valenzi (Consulta Municipio XV)

Continuate ad inviarci le vostre segnalazioni a lettori@urloweb.com