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Pe le strade.. de Alvaro: un sonetto in ricordo al cantante romano Alvaro Amici

GARBATELLA – Lo scorso 12 luglio il Municipio VIII ha intitolato un largo all’interno del Parco Caduti del Mare a Garbatella alla memoria dell’indimenticato cantautore romano Alvaro Amici. Durante la cerimonia, assieme a molti momenti di ricordo della carriera di Amici, il poeta romanesco Roberto Ciavarro ha voluto dedicare a lui un sonetto.

Roberto Ciavarro, classe 1958, è assicuratore di professione ma poeta e cantore della romanità nell’animo. Scrive in romanesco e già in giovane età ha frequentato laboratori poetici e circoli letterari. Premiato in diversi concorsi letterari. La sua poesia prende spunto, nasce e si confronta con la realtà quotidiana. “Per la mia passione romana mi sono recato alla cerimonia d’inaugurazione della targa. Ho contattato prima la famiglia e dopo gli interventi istituzionali ho declamato un mio sonetto “PE LE STRADE… DE ALVARO”. Per me ha rappresentato molto quest’ autore e interprete della canzone romana. Mio padre, romano, era appassionato delle sue canzoni. Nel sonetto, descrivo un pienone di un suo spettacolo a San Basilio. In epoche passate durante le riunioni di famiglia o durante le feste si cantava. Che dire? Cantava il muratore, il pittore… C’era più spensieratezza rispetto ad oggi. Dedicare una strada ad un interprete della canzone romana come Alvaro Amici vuol dire rispettare Roma per la sua essenza, rispettarne le radici”.

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Questo il sonetto declamato da Roberto Ciavarro in occasione dell’inaugurazione:

PE LE STRADE… DE ALVARO

Qui ner quartiere indove che sei nato,
indove sei vissuto, hai lavorato
da orefice, meccanico e pittore,
tu cresci co quer canto dentro ar core.

Allora parti co’ le serenate
pe tutte le regazze innamorate,
la voce tua ner tempo sempre brilla,
co toni acuti piu’… de Claudio Villa.

Passione, ma so’ impegni laboriosi
escono fori poi li primi dischi,
se tratta de ” stornelli malizziosi”.

Parti da casa, ‘na chitarra appresso,
così cerchi er lavoro tra la gente
che e’ quella che te porta piu’ successo

Tu lo tramanderai de padre in fijo,
er risurtato e’ sempre piu’ eccellente
e fai er pienone in piazza a San Basijo.

Te dai da fa e nun pensi ” ansai che pacchia”
fai firme co Fellini e co Ninetto,
sei er Sor Capanna dentro ar Conte Tacchia.

Vai all’ estero e cosi’ tu sfidi tanti,
dopo ‘na gran gavetta e’ na trafila
e superi le soglie der duemila.

Hai detto vojo fallo e ce riesco
e la famija tua sta’ a porta’ avanti
l’ Accademia der canto Romanesco.

Pe ricordate e co’ li mejo auspici,
dentro tutta ‘ sta storia proprio bella,
mo’ c’ e’  ‘no spazio dentro Garbatella:
‘ no slargo intitolato ” Alvaro Amici ! ! !

Red