
ROMA – Compie 90 anni Alcolisti Anonimi, l’organizzazione mondiale che ha rivoluzionato il modo di affrontare la dipendenza da alcol, offrendo supporto, ascolto e una seconda possibilità a milioni di persone in tutto il mondo. Era il 10 giugno 1935 quando, a Akron (Ohio), l’agente di borsa newyorkese Bill Wilson e il medico Bob Smith, entrambi alcolisti, si incontrarono e decisero di sostenersi a vicenda. Quel giorno, in cui il dottor Bob bevve il suo ultimo bicchiere, segna simbolicamente la nascita di A.A.
All’epoca, l’alcolismo era considerato una condizione senza cura, trattata con stigma e isolamento. La novità introdotta da Bill e Bob fu tanto semplice quanto rivoluzionaria: un alcolista aiuta un altro alcolista. Fu così che nacque un metodo di recupero fondato sulla solidarietà tra pari e su dodici principi – i famosi Dodici Passi – che ancora oggi rappresentano la spina dorsale del programma A.A., basato su onestà, responsabilità personale, condivisione e spiritualità.
In nove decenni, Alcolisti Anonimi è cresciuta fino a contare migliaia di gruppi attivi in oltre 180 paesi, mantenendo fede alla propria missione originaria: offrire un rifugio a chi vuole uscire dal tunnel della dipendenza, senza giudizi, costi o preclusioni. “A.A. funziona perché funziona il legame umano”, affermano molti membri: il potere trasformativo della condivisione di esperienze resta uno degli strumenti più efficaci per affrontare l’alcolismo.
UNA RISORSA OGGI PIÙ CHE MAI NECESSARIA
Nel 2025, l’attualità di Alcolisti Anonimi è ancora più evidente. Secondo le relazioni del Ministero della Salute, il fenomeno del binge drinking – il consumo smodato di alcol in un breve lasso di tempo – è in crescita tra i giovani, con picchi tra le ragazze tra i 14 e i 17 anni. La diffusione di sfide online legate all’assunzione di alcol moltiplica i rischi: dipendenza precoce, danni neurologici, incidenti, intossicazioni.
In questo scenario, Alcolisti Anonimi rappresenta non solo un presidio di salvezza per adulti e famiglie, ma anche un modello educativo da far conoscere alle nuove generazioni. Di recente, l’organizzazione è sbarcata sui principali social media, per intercettare anche i più giovani e diffondere un messaggio di consapevolezza, aiuto e cambiamento possibile.
UNA STORIA COLLETTIVA
Il successo di A.A. non è legato a terapie complesse o istituzioni sanitarie, ma alla forza della rete tra persone che hanno vissuto – e superato – lo stesso inferno. Una storia collettiva, fatta di testimonianze, incontri e trasformazioni personali che, da 90 anni, continua a salvare vite.
In un mondo in cui la solitudine e il disagio crescono insieme alle dipendenze, l’esempio di Alcolisti Anonimi resta attuale e prezioso: la speranza può nascere anche da una semplice conversazione tra due persone che decidono di aiutarsi a vicenda.
Redazione