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Bando “Torno Subito” della Regione Lazio: l’esperienza di un copywriter freelance a Los Angeles, prima dell’emergenza

Apprendere nuove modalità di Business Design e di Marketing Strategy in un contesto diverso da quello italiano è un’opportunità unica per dare più valore alla propria offerta

Dal 2014 La Regione Lazio ha dato vita a questa iniziativa sostenuta con le risorse del Fondo Sociale Europeo indirizzata a tutti gli studenti, i disoccupati o gli inoccupati tra i 18 e i 35 anni residenti nella Regione.
Il bando prevede un finanziamento di progetti di work experience o di formazione in tutto il mondo e 3 mesi di tirocinio presso un’azienda del Lazio.

L’ultima edizione per alcuni si è inevitabilmente interrotta, pur rappresentando un’opportunità unica che potrebbe rivelarsi preziosa nei mesi a venire.

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Se si parla di Digital Marketing, infatti, questo che stiamo vivendo sembrerebbe essere un momento importante per questo settore: sono tante le aziende che stanno riorganizzando le loro strategie per adattarsi alle conseguenze inevitabili che comporterà l’emergenza coronavirus nei prossimi mesi.

Lavoro nel mondo del Web Marketing ormai da diversi anni, principalmente come copywriter freelance a Roma e quello che ho notato è che la maggior parte dei clienti con cui mi sono relazionato ammette una certa difficoltà nel comunicare attraverso i canali web o social. Non solo, ma anche una difficoltà nel modo in cui questi canali possono essere utilizzati per aumentare guadagni o visibilità.

D’altronde è normale che se hai vissuto l’avvento del web e dei social network all’età di 25/30 anni, fai fatica oggi a recuperare quello che per molti “giovani” è naturale, automatico, perché sono cresciuti utilizzando questi strumenti.

È un problema reale, una necessità presente sulla quale si può intervenire. Non solo, ma offrendo determinati servizi si rientra in un processo di crescita territoriale e culturale più vasto perché si aiutano tutte quelle attività che vorrebbero ritrovare una certa competitività al mondo del mercato attuale.

Così ho deciso di proporre un’idea di business relativa a questa necessità presente sul territorio partecipando al bando “Torno Subito” della Regione Lazio e la vittoria di questo bando mi ha poi permesso di ottenere dei finanziamenti per seguire il corso organizzato dalla Mediars di Los Angeles “M-Accelerator Startup Program”.

M-Accelerator: l’acceleratore di startup e liberi professionisti.

L’obiettivo che si ripropone M-Accelerator è abbastanza chiaro: accelerare quel processo di nascita (o di crescita) di una startup o della libera professione.

Per raggiungere questo obiettivo il corso offre lezioni di Business Design, Public Speaking, Web Marketing, Inglese Professionale, Copywriting, SEO, tanti incontri con leader del settore e possibilità di fare networking.
Si ha quindi la possibilità di apprendere un mindset differente rispetto a quello a cui siamo abituati in Italia. Un modo di approcciarsi al mondo professionale e ai propri potenziali clienti più efficace, vantaggioso per entrambe le parti.

Il bando prevedeva un primo periodo di tre mesi di formazione a Los Angeles a cui sarebbe seguita una seconda fase di work-experience all’interno della Regione Lazio. Quei tre mesi purtroppo si sono conclusi con leggero anticipo a causa dell’emergenza che ha coinvolto il mondo intero.

Ma ciò che è stato appreso da questa esperienza si è rivelato utile anche durante il periodo di quarantena: abbiamo scoperto come lo smart-working rappresenti oggi una modalità estremamente valida per svolgere sia attività formative che lavorative a distanza. Strumenti online come Slack, Zoom, Loom (solo per citare i più importanti) ci hanno permesso di proseguire il lavoro iniziato negli Stati Uniti e di farlo con quella stessa modalità, attraverso brainstorming e revisioni continue.

Il risultato è stato la realizzazione di un Pitch rivolto a dei potenziali investitori o a dei potenziali clienti. Questa presentazione di pochi minuti finalizzata a convincere qualcuno della propria idea è stata frutto di un processo che ha coinvolto ogni partecipante nel interrogarsi rispetto alla propria idea di business, rimescolare gli elementi, rivedere il tutto da un’altra prospettiva e ricominciare il processo fino a dimostrare la validità della propria idea.

Un’esperienza di vita oltre che professionale

Questo racconto non può non includere anche tutto ciò che ha fatto da contorno a questa esperienza formativa, ovvero Los Angeles, con tutto il suo fascino e i suoi paradossi.

Probabilmente tutto il mondo occidentale, per generazioni, è stato letteralmente conquistato dall’immaginario americano. La sensazione che ho avuto è che Los Angeles, grazie a Hollywood, ha prodotto storie e miti, fornendo una rappresentazione degli Stati Uniti che alla fine sembra intersecarsi con ciò che è realmente l’America. In poche parole, tutto quello che immaginiamo sia Los Angeles perché l’abbiamo visto al cinema è vero, ma non si capisce se lo sia perché il cinema ha raccontato la realtà o perché la realtà ha iniziato a imitare il cinema.

Quello che ho notato chiaramente è che la bellezza di una città come Los Angeles non è una bellezza estetica, ma è data dal fascino di alcune particolarità: ho amato Hollywood e Downtown, dove ho vissuto per la maggior parte del tempo, ma sono quartieri che trasudano inquietudine. Si avverte un disagio sotterraneo, che viene alla luce ogni volta che ti imbatti in uno dei tantissimi senzatetto della città. È impossibile far finta di non vedere che c’è un altro mondo per strada, probabilmente meno finto di quello “in superficie” fatto di palme, tramonti e stelle di Hollywood. È il rovescio della medaglia di quel sogno americano che tuttora persiste: hai la sensazione di poter realizzare qualsiasi cosa, ma anche di poterne uscire devastato.

Los Angeles non è solo questo naturalmente, e vivere per qualche mese in quella realtà è stato quasi come entrare in una dimensione parallela lontanissima dalla routine quotidiana a cui sei abituato. Il rientro è stato veloce e ha reso questa sospensione temporale ancora più straniante per la situazione che ho ritrovato in Italia.

Eppure sento che qualcosa ha funzionato. Mai come in questo momento servono strumenti nuovi, una mentalità diversa, serve rimescolare le carte e vedere le cose da una nuova prospettiva. Si tratta di una sfida e ognuno di noi non può far altro che impegnarsi a trasformare una necessità in una virtù.

Marco Casciani