
L’intestino rappresenta l’ultima parte dell’apparato digerente, situato tra lo stomaco e l’ano. Il suo corretto funzionamento dipende da un equilibrio delicato, facilmente influenzabile da fattori sia interni che esterni.
Stress, cattive abitudini alimentari o la presenza di patologie gastrointestinali possono compromettere questa armonia, portando a un’alterazione del microbiota intestinale, nota come disbiosi.
Per questo motivo mantenere l’intestino in salute è fondamentale per prevenire una serie di disturbi fastidiosi, tra cui gonfiore addominale, digestione difficile, nausea, flatulenza, stitichezza o diarrea. Non si tratta solo di mangiare bene: un intestino felice è il risultato di un approccio a 360 gradi che favorisce l’equilibrio del microbiota e, di conseguenza, il benessere generale dell’organismo.
Che cos’è il microbiota intestinale?
Batteri, funghi, perfino virus: sono questi i microrganismi che compongono il microbiota, un ecosistema complesso che vive in simbiosi con il nostro organismo, in particolare nell’intestino. Ogni individuo possiede un microbiota unico, una sorta di impronta biologica personale.
Un microbiota intestinale sano è caratterizzato da un’elevata biodiversità e da un equilibrio tra microrganismi benefici e potenzialmente dannosi. Quando questo equilibrio è mantenuto, si parla di eubiosi; al contrario, una condizione di squilibrio prende il nome di disbiosi.
La disbiosi è stata correlata a numerose patologie, tra cui diabete, obesità, dermatiti, malattie cardiovascolari e, naturalmente, a vari disturbi dell’apparato digerente.
La motilità intestinale
Tra le numerose funzioni del microbiota intestinale, rientra anche la regolazione della peristalsi, ovvero il movimento involontario dei muscoli intestinali che consente l’eliminazione dei prodotti di scarto, come gas e feci. Quando si verifica una disbiosi, la motilità intestinale può alterarsi, dando origine a disturbi come stitichezza o diarrea, tra le conseguenze più comuni di un funzionamento irregolare dell’intestino.
Sintomi come stitichezza e diarrea non andrebbero mai sottovalutati. Questi disturbi, infatti, possono essere il segnale di disfunzioni più profonde, legate a fattori diversi: da una scorretta alimentazione a squilibri del microbiota, fino alla presenza di patologie sottostanti che richiedono attenzione medica.
Cosa fare in caso di stitichezza
La stitichezza è una condizione caratterizzata da meno di tre evacuazioni alla settimana, spesso accompagnata da difficoltà nell’espulsione delle feci e da una sensazione di svuotamento incompleto. Le cause possono variare e includono disidratazione, un’alimentazione povera di fibre o uno squilibrio del microbiota intestinale. Tra i rimedi per la stitichezza, è consigliabile adottare uno stile di vita sano, seguire una dieta equilibrata e ricca di fibre, bere abbondante acqua e, se necessario, assumere probiotici, utili per ristabilire l’equilibrio della flora intestinale. Per contrastare l’irregolarità intestinale esistono in commercio diverse soluzioni specifiche, come la linea di prodotti di rimedi per la stitichezza Dulco, pensata per favorire una regolare frequenza di evacuazione e supportare la funzionalità intestinale in modo mirato.
Rimedi per la diarrea
La diarrea è una condizione caratterizzata da evacuazioni frequenti e feci poco consistenti o liquide. Le cause possono essere diverse: disbiosi intestinale, infezioni virali, alimentazione scorretta, intolleranze alimentari, uso di antibiotici o la presenza di malattie infiammatorie croniche intestinali. In caso di diarrea, è consigliabile seguire una dieta leggera e astringente, privilegiando alimenti come banane, riso, mele e pane tostato. È inoltre importante consumare bevande a temperatura ambiente, evitando liquidi troppo caldi o troppo freddi, che potrebbero irritare ulteriormente l’intestino. Poiché le scariche diarroiche comportano una significativa perdita di liquidi e sali minerali, è fondamentale mantenere una buona idratazione, soprattutto nei casi più intensi o prolungati.













