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Con le mani di un altro Non voglio votare

Chi non vede non crede. Si dovrebbe negare questa realtà che tra l’assurdo si mescola paradossalmente a contraffazioni nell’identità dell’io. Un utile suggerimento semplice, in aiuto dei non vedenti. Le schede elettorali dovrebbero essere concepibili in Braille, come per i farmaci ed altre poche situazioni che vengono proposte a chi vive contro il muro nero del buio interiore ed esteriore. Vorrei leggere, dicono in molti. Quelli che vivono nel mondo irreale o forse reale degli “zombi”, a detta spesso altrui, ‘cecati’ privi della propria autonomia, si crede, ma saggi.

Soltanto in Italia esistono 350mila ciechi ed in tutto il mondo si celebra la “giornata della vista” con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni per ridurre “il Dramma” della cecità. Non credo sia giusto che le mani di un altro accompagnino al voto chi è succube di questa patologia, facendo la croce su un simbolo piuttosto che su un altro. Scelta obbligatoria per “i disabili” a detta di legge cioè ciechi. Chi ha votato per chi? Per voi, per tutti? Lanciando una scorza di sopravvivenza intorno a noi, speriamo in un prossimo meraviglioso futuro. No, no – dicono – e ascoltiamoli – con le mani di un altro non voglio votare!

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Roberta Valeriani